Fabrizio Corona, l'ex fotografo e la collaboratrice Francesca Persi rinviati a giudizio

Il processo per il fotografo dei vip e per la sua ex collaboratrice e presunta prestanome, Francesca Persi, si aprirà il 25 gennaio

Fabrizio Corona (Foto Facebook)

Fabrizio Corona (Foto Facebook)

Milano, 14 dicembre 2016 - Oggi il gup di Milano ha rinviato a giudizio Fabrizio Corona e la sua ex collaboratrice e presunta prestanome, Francesca Persi, nell'ambito dell'inchiesta con al centro il ritrovamento di circa 2,6 milioni di euro riconducibili all'ex fotografo dei vip. Il processo comincerà il 25 gennaio davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano. Le accuse contestate a Corona, ancora detenuto a San Vittore, dopo che gli è stato revocato l'affidamento in prova ai servizi sociali, sono di intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali relative alle misure di prevenzione. Circa 1,7 milioni di euro erano stati trovati nascosti in un controsoffitto, il resto custodito in alcune cassette di sicurezza in Austria. Dopo la chiusura delle indagini, Corona, interrogato dal pm, aveva ammesso di aver fatto "un errore", ma non un reato.

"PAGATO TASSE, FATEMI USCIRE" - "Ho pagato le tasse, ora fatemi uscire dal carcere". Così Fabrizio Corona si è rivolto al gup di Milano Laura Marchiondelli prima di essere rinviato a giudizio per il 'tesoretto' da oltre due milioni di euro che avrebbe sottratto al fisco. A riferire queste parole è stato uno dei suoi legali, Ivano Chiesa, al termine dell'udienza a porte chiuse e con corridoio del settimo piano del Palazzo di Giustizia 'off limits'. "Ieri e l'altro ieri - ha affermato il difensore - abbiamo cominciato a versare 400mila euro di tasse per un cliente che e' in carcere per problemi fiscali. Ora valutaremo se chiedere la sua scarcerazione. Questo è stato il processo più veloce del secolo, mai vista una velocita' simile. Oggi la Procura ha detto che i denari erano leciti perché vengono dal lavoro delle società. Corona e la Persi sono stati dipinti come 'Bonnie e Clyde' (famosa coppia di 'fuorilegge' negli anni trenta in Usa, ndr), ma è ora di ridimensionare questa vicenda". Chiesa ha sottolineato come, in un paese di evasori in libertà, Corona si trovi in carcere per una questione fiscale così come la sua ex collaboratrice "madre di famiglia e incensurata". 

L'avvocato è dunque convinto di poter incassare un verdetto favorevole dal dibattimento. Per questo nonha scelto rito alternativi, scommettendo tutto sul processo ordinario. "Fabrizio è preoccupato ma è pronto a dare battaglia", ha commentato il legale tornando a puntare il dito contro quello che a suo dire è un accanimento giudiziario nei confronti del suo assistito: "A Corona è stato trovato soltanto del denaro contante, frutto del suo lavoro. Non nascondeva cocaina, armi o esplosivo. Vogliono la testa del mio cliente, non sarò certo io a consegnarla su un piatto d'argento". In attesa del processo, Corona tenterà nuovamente di ottenere la scarcerazione: "Presenteremo altre richieste di revoca della custodia cautelare in carcere. Le esigenze cautelari non ci sono più", ha messo in chiaro il suo difensore. Le istanze di attenuazione della misura cautelare presentate finora si sono rivelate vane: sono state tutte respinte, prima dal gip e poi dal Tribunale del Riesame. E anche se ottenesse la scarcerazione, l'ex fotografo dovrebbe comunque restare in carcere per effetto della decisione del Tribunale di Sorveglianza di revocargli l'affidamento in prova ai servizi sociali. PERSI: "LIBERA PER I MIEI FIGLI" - Francesca Persi ha trascorso 18 giorni a San Vittore, poi è stata messa agli arresti domiciliari. "La cosa più difficile - ha aggiunto - è stata proprio stare a casa perché ho delle restrizioni, non posso vedere nessuno. Sto con i bambini, che comunque continuano a fare al loro vita, ma è anche difficile gestire due bambini opiccoli in questa situazione, dato che sono single". La donna  ha detto di non "sentirsi tradita" da Corona e di "fidarsi ancora di lui".

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