Corona scarcerato, don Mazzi: "Spero sia la volta buona. Io lo riporterei da me"

Il fondatore della comunità Exodus: "Fabrizio ha un carattere difficile, ma poteva essere aiutato. L'hanno rovinato mettendolo in galera"

Fabrizio Corona esce dal carcere (fotogramma video Lapresse)

Fabrizio Corona esce dal carcere (fotogramma video Lapresse)

Milano, 22 febbraio 2018 - "Io l'ho seguito per molto tempo e ho sperato, invece me l'ha fatta. Spero che stavolta sia quella buona". Don Antonio Mazzi parla così di Fabrizio Corona, l'ex fotografo dei vip che ieri ha lasciato il carcere milanese di San Vittore per essere affidato ad una comunità terapeutica di Limbiate. "Aveva un carattere difficile, ma poteva essere aiutato. L'hanno rovinato mettendolo in galera", ha aggiunto do Mazzi ai microfoni di Telelombardia. Per il sacerdote, "è stato vergognoso il modo in cui è stato giudicato l'uomo, le pene che gli hanno inflitto sono vergognose, non fanno parte della giustizia, fanno parte di qualcos'altro che non so ben definire. Io lo porterei ancora da me - rivela -, ma dovrebbe fare quello che dico io. Fabrizio ha bisogno di un padre, ha avuto un grande padre ma ha fatto fatica ad andare d'accordo con lui, ha bisogno di un padre e di nient'altro. Il grosso difetto di Fabrizio è che è un idolo di se stesso. La deve smettere, ha grandi qualità ma deve  cancellare questa idolatria di se stesso, anche perché ha un figlio che ha bisogno di lui. Se facesse il padre potrebbe salvare suo figlio e se stesso".

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