Dopo Expo, Palazzo Italia si trasformerà nello Human Technopole

Metamorfosi al via da dicembre con i primi 600 metri quadrati a disposizione di 83 ricercatori. A regime dal 2024

Human Technopole

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Milano, 22 marzo 2017 - La seconda vita di Palazzo Italia inizierà a dicembre. È allora che i primi 674 metri quadrati di quello che fu lo spazio espositivo italiano all’Expo del 2015 saranno assegnati allo Human Technopole (HT), il nuovo polo di ricerca sulle tecnologie in grado di garantire una terza età sempre più in salute e cure mediche sempre meno invavise. Sì, è a dicembre di quest’anno che prenderà vita quel polo di ricerca che rappresenta il cuore del progetto di riconversione del sito dell’Esposizione Universale, pari a 1,1 milioni di metri quadrati. Nel dettaglio da dicembre, in quei 674 metri quadrati, potranno iniziare a lavorare 83 persone. Di queste, un terzo saranno ricercatori, mentre i due terzi che restano saranno suddivisi tra personale amministrativo e tecnico. Ai ricercatori arruolati e griffati «HT» si aggiungeranno quelli del Politecnico: il bando per i post dottorandi che dovranno lavorare al Technopole è già stato lanciato. «Nella prima fase partiremo con lo sviluppo di simulazioni e modello computazionali» spiega Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), l’ente che su mandato del Governo ha curato la stesura del progetto. I lavori per rendere Palazzo Italia a misura di ricerca inizieranno in estate.

La fase due della seconda vita di Palazzo Italia scatterà, invece, a giugno 2018, quando i metri quadrati a disposizione dello Human Technopole saranno 1.300 per una capienza di 239 persone. Quindi a dicembre 2018 e giugno 2019 gli ulteriore step, fino ad arrivare a 366 persone all’opera su 3.300 metri quadrati fruibili. L’ultimo tassello è calendarizzato per il 2024, quando lo Human Technopole sarà a regime con i suoi 1.500 ricercatori finali e 35mila metri quadrati di locali e spazi a disposizione, compreso un orto-giardino. Una metratura che Palazzo Italia da solo non può garantire. Ecco perché proprio a fianco allo spazio espositivo italiano saranno costruiti ex novo due edifici, sarà utilizzata la stecca e rifunzionalizzato il cardo nord-ovest: è così che lo Human Technopole raggiungerà, col cuore in Palazzo Italia e sotto l’Albero della Vita, i 35mila metri quadrati. Il primo dei due nuovi edifici sarà realizzato a giugno del 2019 e si estenderà per 2mila metri quadrati, per lo più adibiti a laboratori. Il secondo si estenderà per 20mila metri quadrati e sarà pronto per giugno del 2021. Un masterplan nel masterplan, quello relativo al nuovo polo di ricerca, approvato e presentato ieri dal Comitato di coordinamento dello Human Technopole. È proprio qui che sono state formalizzate la localizzazione e le scadenze del progetto, poi esposte da Giuseppe Bononi, amministratore delegato di Arexpo Spa, la società proprietaria dei terreni, e da Stefano Paleari, presidente del Comitato di coordinamento dello Human Technopole.

«Il perno su cui verrà realizzato il polo di ricerca è Palazzo Italia non solo per il suo valore iconico – spiega Bonomi – ma anche perché è uno degli elementi permanenti nell’accordo di programma e può essere messo velocemente a disposizione per la ricerca. Questa parte del masterplan – sottolinea ancora l’amministratore delegato di Arexpo – è uno dei pochissimi elementi di rigidità del piano per il recupero dell’area, un punto di non ritorno». Detto altrimenti: la società proprietà dei terreni a inizio gennaio, come noto, ha lanciato un bando internazionale per reclutare un operatore privato che la supporti proprio nella stesura del documento di piano. Bene, chi si aggiudicherà tale bando dovrà tenere in conto che per una parte del sito, quella che coincide con l’area di Palazzo Italia, il destino è già stato scritto e il disegno bello che fatto. Poi c’è un ragionevolo auspicio, espresso sempre da Bonomi: «Ha senso che il nuovo campus scientifico dell’Università Statale stia a fianco dello Human Technopole in modo si possano condividere servizi, funzioni e spazi». Una sottolinneatura che Gianluca Vago, rettore dell’ateneo di via Festa del Perdono, apprezza: «D’accordissimo con Bonomi. Abbiamo già in animo servizi comuni tra il nostro campus e il polo di ricerca». Il progetto della Statale prevede, per l’esattezza, il trasferimento delle facoltà scientifiche da Città Studi al sito Expo: servono 150mila metri quadrati di spazio per un investimento compreso tra i 350 e i 380 milioni di euro.

Il reclutamento del personale per lo Human Tecnhopole partirà a giorni, come già annunciato nelle scorse settimane: «Settimana prossima – conferma Paleari – sulle principali riviste internazionali sarà pubblicato il bando per reclutare il direttore generale del Technopole con probabile scadenza il primo luglio». La prima pietra del centro di ricerca si sarebbe dovuta posare a inizio di quest’anno. Ad oggi nessun cantiere è invece aperto. «La prima pietra è oggi (ieri ndr) – risponde Bonomi –, è l’approvazione del masterplan dello Human Technopole con localizzazioni e scadenze precise».

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