Inchiesta Maroni, indagata anche società Expo

Nell'inchiesta che già riguarda fra gli altri Roberto Maroni è indagata anche Expo, il dg Malangione è sospettato di induzione illecita. Si indaga quindi su un'eventuale responsabilità per reati commessi nell'interesse o a vantaggio della società da chi ricopre ruoli amministrativi

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni (Newpresse)

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni (Newpresse)

Milano, 22 aprile 2014 - La societa' Expo spa e' indagata per la violazione della legge 231 del 2001 nell'ambito dell'indagine nella quale il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e' accusato di avere esercitato presunte pressioni illecite per far ottenere contratti a due sue ex collaboratrici con Eupolis (Ente di ricerca regionale) e con Expo 2015. L'ipotesi del pm, Eugenio Fusco, che coordina l'inchiesta, e' che la società, in base alla legge sulla responsabilità amministrativa, abbia avuto dei vantaggi nell'assegnazione del contratto a una delle due, Maria Grazia Paturzo (che non è indagata).

L'ACCUSA - Expo spa è la società che si occupa dell'organizzazione e gestione dell'Esposizione Universale. L'iscrizione nel registro degli indagati della societa' Expo in base alla legge 231 risale a qualche mese fa ma se ne è avuta notizia soltanto adesso, a nove giorni dall'inizio dell'evento. Expo Spa è indagata ai sensi della legge 231 sulla responsabilità oggettiva di società per reati commessi dai propri dipendenti. L'accusa per Expo si spiega con la circostanza che tra gli indagati figura il dg della societa' Cristian Malangone, a carico del quale e' ipotizzato il reato di induzione indebita. L'articolo 5 della legge 231 del 2001 prevede infatti che si possa valutare un'eventuale responsabilita' della societa' per reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio da chi ricopre «funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente».

IL CASO - L'inchiesta, coordinata dal pm di Milano Eugenio Fusco e condotta dai carabinieri del Noe, vede accusato Maroni, difeso dall'avvocato - da martedì nominato nel cda di Expo - Domenico Aiello, di induzione indebita, assieme a Malangone e ad altre persone, in relazione ad un contratto di collaborazione con Expo ottenuto in passato da Maria Grazia Paturzo, ex collaboratrice al Ministero dell'Interno del Governatore. Gli inquirenti, inoltre, hanno effettuato verifiche anche su presunte pressioni relative ad un viaggio a Tokyo nell'ambito del 'World Expo Tour', tra fine maggio e i primi giorni dello scorso giugno. In quell'occasione la società Expo fece presente che non poteva pagare le spese del viaggio anche a Paturzo. Maroni, poi, decise all'ultimo momento di cambiare programma e di recarsi per un altro appuntamento istituzionale a Berna e al suo posto la Regione Lombardia venne rappresentata da una delegazione guidata da Mario Mantovani.

L'altra tranche dell'inchiesta, invece, riguarda un contratto di collaborazione con la società Eupolis che Maroni, attraverso il capo della sua segreteria Giacomo Ciriello (anche lui indagato), avrebbe fatto ottenere ad un'altra sua ex collaboratice, Mara Carluccio. Nell'ambito di questa indagine, nata da una  'costola' di quella su Finmeccanica condotta sempre dal pm Fusco, l'ex dg di Eupolis Alberto Brugnoli, accusato di turbativa del bando attraverso il quale Eupolis aveva affidato il contratto proprio a Mara Carluccio (indagata), ha gia' patteggiato una pena di 8 mesi di carcere con la condizionale.

Nella vicenda è indagato anche il segretario generale della Regione Lombardia, Andrea Gibelli. Nel dicembre dello scorso anno Maroni aveva ricevuto un invito a comparire ma non si era presentato in Procura.

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