La beffa per 89 docenti: appena assunti restano senza cattedra

Esauriti i posti per la loro classe di concorso. Un destino da "tappabuchi"

Precaria alla ricerca di un posto

Precaria alla ricerca di un posto

Milano, 24 agosto 2016 - Appena assunti in ruolo, sono già in esubero. Senza cattedra. Senza scuola. Succede a 89 docenti destinati sulla carta a insegnare a Milano: 33 di discipline giuridico economiche, 17 di Scienze e tecnologie delle costruzioni, 10 di Educazione musicale per le superiori, 6 di Matematica applicata e 23 di altre classi di concorso per le quali licei, tecnici e professionali milanesi non hanno più posto. "Non hanno trovato nessuna collocazione – spiega Pippo Frisone, Flc-Cgil Milano – e neoassunti, sono già in esubero. Dopo essere entrati in ruolo e avere ottenuto la sede a Milano" in fase C lo scorso dicembre "hanno fatto domanda di trasferimento, ma non hanno trovato posti in ambito nazionale". In Italia sono 2.200 gli insegnanti in questa situazione. Il loro destino? "Saranno assegnati su una sede provvisoria – aggiunge Frisone – dal ministero all’Istruzione. A disposizione dei dirigenti scolastici per svolgere supplenze temporanee o progetti. Quando non impiegati sul sostegno senza titolo". Tappabuchi, insomma.

Un’anomalia tipica della scuola italiana, visto che già la riforma Gelmini aveva tagliato posti e mandato in soffitta classi di concorso non previste dai nuovi indirizzi. "Sentirsi dire di essere in esubero è mortificante", spiega per esempio Pasquale Tomasello, una vita nella scuola milanese. "Insegno dal 1988 – continua – sono di ruolo dal 1997 come insegnante tecnico-pratico di Fisica". Una figura messa in crisi nel 2011. "Dimezzate le ore di insegnamento al tecnico – ricorda il prof – e scomparse nei nuovi licei delle scienze applicate che hanno sostituito i licei scientifici tecnologici nei quali invece avevamo un ruolo fondamentale e stavamo in classe anche 16 ore". Ora, se va bene, di ore di lezione ne ha 7. "Per il resto, come molti miei colleghi – rivela Tomasello – resto a disposizione del dirigente per supplenze e progetti. O nelle ore alternative all’insegnamento della religione cattolica". Undici le ore di disponibilità per lui. Per altri tutte e 18. Ma questi prof tecnico-pratici – o di laboratorio – non vogliono rimanere con le mani in mano. "Stiamo seguendo corsi di riconversione sul sostegno – afferma Tomasello – alla Bicocca o alla Cattolica. Durano due anni, ma già dopo il primo possiamo fare domanda di utilizzo". E di insegnanti di sostegno ce n'è un gran bisogno nelle scuole milanesi. Circa 260 i docenti lombardi che, nonostante anni di servizio per la scuola italiana, sono tornati sui banchi per tornare in classe da protagonisti.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro