Esplosione via Brioschi, Pellicanò condannato all'ergastolo / VIDEO

Il pubblicitario, accusato di strage e devastazione per avere provocato l'esplosione in cui morirono tre persone, perde la potestà genitoriale sulle due figlie

Giuseppe Pellicanò con l'ex compagna morta nell’esplosione

Giuseppe Pellicanò con l'ex compagna morta nell’esplosione

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Milano, 19 giugno 2017 -  È stato condannato all'ergastolo Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario arrestato per aver svitato  il tubo del gas della cucina del suo appartamento provocando l'esplosione nella palazzina di via Brioschi a Milano nel giugno 2016 e uccidendo la sua ex compagna Micaela Masella, la coppia di vicini di casa marchigiani, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, e ferendo gravemente le sue due bimbe. Lo ha deciso il gup Chiara Valori nel processo abbreviato. Accolta dunque la richiesta del pm Elio Ramondini che aveva chiesto di non considerare la perizia in cui si conclude che l'uomo è affetto da vizio parziale di mente. La difesa, rappresentata dagli avvocati Giorgio Perroni e Francesco Giovannini, aveva invece chiesto di assolverlo sostenendo che Pellicanò non aveva la volontà di uccidere quando svitò il tubo del gas o, in subordine, di applicare il minimo della pena col riconoscimento del vizio parziale di mente.

DECADUTA PODESTA' GENITORIALE - Con la sentenza con cui è stato condannato all'ergastolo Giuseppe Pellicanò, è stato anche dichiarato decaduto dalla potestà genitoriale sulle due bambine, di 7 e 11 anni, che rimasero ferite gravemente a causa dello scoppio. Un decadenza che avrà effetto dal momento in cui la condanna diventerà definitiva. Lo ha deciso il gup di Milano che non ha riconosciuto alcun vizio parziale di mente all'imputato, come richiesto dal pm Elio Ramondini. L'unico sconto è stato quello del rito abbreviato sull'isolamento diurno. Il vizio parziale era stato indicato in una perizia psichiatrica che evidenziava la depressione di cui soffriva l'uomo. Il gup ha escluso solo l'aggravante dei futili motivi confermando i reati di strage e devastazione. Disposta la libertà vigilata per cinque anni dopo che sarà stata scontata la pena.

I RISARCIMENTI - Il giudice ha anche disposto provvisionali per circa 1 milione e 760 mila euro per la famiglia Masella: rispettivamente 350 mila euro a testa per i genitori della ex compagna, 160 mila euro per la sorella e 400 mila euro a ciascuna delle due figlie della coppia, rimaste gravemente ustionate nell'esplosione. Provvisionali per circa 1,5 milioni di euro, invece, sono andate complessivamente ai familiari dei due fidanzati marchigiani, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, che abitavano dell'appartamento accanto ai Pellicanó e che sono morti anche loro nello scoppio. Il pubblicitario dovrà risarcire anche i vicini di casa, che hanno visto i loro appartamenti danneggiati, con somme che si aggirano intorno ai 3mila euro. Il resto dei risarcimenti dovrà essere quantificato in sede civile.

SORELLA VITTIMA: "IO NON PERDONO, MA DOBBIAMO RICOMINCIARE" - "Io non perdono, ma adesso per noi è il momento di ricominciare" ha detto dopo la sente la sorella di Micaela Masella. "I giudici sono convinti che lui ha fatto tutto ciò volontariamente e questa è un'altra pena in più che si aggiunge", hanno commentato i genitori della donna. "Siamo soddisfatti della sentenza - ha detto la madre dell'insegnante di danza - ma mi sollevava l'idea che lui non fosse stato del tutto responsabile". Alla domanda di una giornalista che chiedeva se il verdetto fosse giusto, il padre della Masella ha replicato: "Purtroppo non ci restituisce nostra figlia" (VIDEO). Sulle condizioni delle due figlie di Pellicanò e della donna, di 7 e 11 anni, rimaste ustionate a causa dello scoppio, i coniugi Masella hanno detto: "Stanno bene, vedranno poi in futuro cosa vorranno fare con il loro padre". 

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