Via Brioschi, una cena per gli sfollati: "Noi feriti, vi ringraziamo di cuore"

Iniziativa promossa dalla social street San Gottardo: raccolti 1.400 euro

Sfollati e residenti insieme per scacciare per qualche ora l’incubo vissuto (Newpress)

Sfollati e residenti insieme per scacciare per qualche ora l’incubo vissuto (Newpress)

Milano, 14 luglio 2016 - Chiacchiere, risate e cibo. Per allontanare dalla mente, anche solo il tempo di una cena, il dolore. Ieri sera al “Cox” di via Conchetta 18, la Social Street di quartiere “Residenti in San Gottardo, via Meda e dintorni” ha dato vita a una cena solidale per le famiglie di via Brioschi 65, sfollate dopo l’esplosione di domenica 12 giugno. Hanno partecipato oltre cento abitanti della zona e sono stati raccolti circa 1.400 euro, da destinare ai nuclei fuori casa, per ricomprare mobili e oggetti di prima necessità. Oltre a frutta, verdura e pane regalati ai danneggiati dai negozianti della zona. A tavola, ieri, anche alcuni nuclei sfollati. «Siamo nove famiglie rimaste senza casa e ospitate in un residence a spese del Comune. Staremo lì fino a fine mese», racconta una ragazza di 36 anni, proprietaria di un alloggio alla scala D, la stessa palazzina dei due studenti marchigiani che hanno perso la vita. «Lo stabile è stato dissequestrato martedì ma le case sono ancora inagibili. Aspettiamo le perizie dei tecnici e gli indennizzi, che speriamo arrivino all’assicurazione, per cominciare i lavori».

E poi? «Il Comune ci ha proposto case a edilizia convenzionata. Ma per quanto mi riguarda non so ancora cosa fare: valuterò non appena saprò le tempistiche per rientrare a casa. Penso non abbia senso trasferirmi in un altro alloggio, comprare cucina e mobili per pochi mesi». Altre due signore, proprietarie, vivevano alla scala C, quella della famiglia Pellicanò. Una al primo piano, l’altra al piano terra. E anche loro devono valutare il da farsi. «Una parte di palazzo non esiste più. Ci vorranno almeno sei mesi prima di poter rientrare a casa, nella migliore delle ipotesi. Il Comune ci ha proposto di trasferirci temporaneamente in case a edilizia convenzionata. Non sappiamo ancora cosa fare, la situazione è in divenire».

Stessa riflessione di un’altra famiglia, dirimpettaia dei Pellicanò. Nonna, figlie, genero e nipote. «Eravamo in affitto. È tutto distrutto: mobili, finestre, vetri, non è rimasto nulla. Ci vorranno mesi per rimettere tutto in ordine. Sarà dura ricominciare». Ma possono contare sulla solidarietà dei “vicini”. «Li ringraziamo di cuore», dicono. Per le famiglie va avanti anche la raccolta fondi promossa dalla Social Street e dalla scuola media Tabacchi: finora sono stati raccolti oltre 1.700 euro.

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