Esplosione via Brioschi, Pellicanò confessa: "Sì, ho svitato il tubo del gas"

Nella strage sono morti l'ex compagna Michaela Masella e i giovani fidanzati marchigiani Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi

L'appartamento di via Brioschi

L'appartamento di via Brioschi

Milano, 4 luglio 2016 - Giuseppe Pellicanò, fermato venerdì scorso per l'esplosione della palazzina di via Brioschi nella quale il sono morti l'ex compagna Michaela Masella e i giovani fidanzati marchigiani Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, ha reso piena confessione e ha ricordato di aver preso la pinza e svitato il tubo del gas nella cucina del suo appartamento."Sì, sono stato io a svitare il tubo del gas con una pinza". 

Giuseppe Pellicanò ha confessato davanti al gip Giusi Barbara di avere provocato la deflagrazione, anche se ha spiegato di non aver avuto intenzione di uccidere né la sua compagna, Micaela Masella, dalla quale si stava separando, e neppure le due figlie. Il 51enne pubblicitario ha raccontato al giudice durante l'interrogatorio di convalida del fermo che la sera prima della tragedia aveva preso degli psicofarmaci che gli avevano indotto "uno stato confusionale". Poi, sempre stando alla sua versione, ha messo a letto le bambine di 7 e 11 anni, come faceva tutte e sere, è andato a dormire, si è svegliato e da quel momento dice di ricordare solo dei "fotogrammi": la pinza, il tubo del gas, il risveglio in ospedale. "Non ho realizzato quello che poteva succedere, non volevo fare del male alle mie bambine", ha aggiunto Pellicanò, non ammettendo quello che secondo la Procura sarebbe stato il movente: la rabbia per la separazione dalla compagna e la volontà della donna di rifarsi una vita col nuovo compagno.

"TOTALE ASSENZA DI EMPATIA PER LE VITTIME" - Il gip di Milano Giusi Barbara ha definito l'atteggiamento di Pellicanò di "Totale assenza di empatia nei confronti delle vittime". Il giudice non ha convalidato il fermo non ritenendo un pericolo di fuga dell'uomo ma ha disposto la custodia cautelare in carcere per l'accusa di strage. Il magistrato scrive nel suo provvedimento che Pellicanò ha agito "volontariamente" svitando il tubo nel gas della cucina poco prima dell 9 della mattina del 12 giugno scorso e determinando in questo modo una copiosa fuoriuscita del metano. Stando alla ricostruzione del magistrato, il pubblicitario sapeva che in casa c'erano la compagna e le figlie e avrebbe e messo in atto "un'azione volontaria e deliberata" per porre fine alle vicende che lo tormentavano. Inutile il tentativo della compagna di chiudere il rubinetto del gas quando si e' alzata per fare colazione, mentre non è ancora noto l'innesco dell'esplosione. Il gip ha sottolineato che Pellicano' "ha reso le sue dichiarazioni con freddezza e lucidità".

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