Ema a Milano, gli industriali: "Tra le priorità del prossimo governatore della Lombardia"

I quattro principali candidati alla presidenza hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni degli industriali lombardi

Il Pirellone, la sede proposta da Milano per Ema

Il Pirellone, la sede proposta da Milano per Ema

Milano, 19 febbraio 2018 - Milano ancora crede in Ema. "E' sicuramente tra le priorità che si porranno sul tavolo del prossimo Governatore della Regione Lombardia, di qualsiasi schieramento politico esso sia", ha detto Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, a margine dell’incontro con Attilio Fontana, Giorgio Gori, Onorio Rosati e Dario Violi. "Oggi, in questa importante occasione di confronto tra le forze politiche, voglio quindi rafforzare il messaggio lanciato settimana scorsa: occorre fare sistema, a tutti i livelli istituzionali e di rappresentanza, per la contestata assegnazione dell’Agenzia Europea del farmaco, perché, come ha recentemente affermato il presidente del Parlamento Europeo Tajani, la decisione a favore di Amsterdam, da un punto di vista giuridico, può essere cambiata". "Come Assolombarda stiamo mettendo in gioco tutte le nostre energie insieme al Comune di Milano, alla Regione Lombardia, a tutte le altre associazioni d’impresa, al sistema delle Università e della Ricerca ambrosiano". "Ma sono le istituzioni a tutti i livelli – Comune, Regione e Governo - che devono far sentire la propria voce in Europa, perché, non mi stancherò mai di ripetere, oltre a essere Ema uno straordinario moltiplicatore di attrattività per Milano e per l’Italia, in questa partita ne va della credibilità del nostro Paese, delle istituzioni europee e della fiducia che i cittadini hanno nelle stesse".

Un altro tema prioritario sono le infrastrutture, quelle fisiche e digitali. E così, il presidente di Assolombarda ha continuato: "É già avanti, ma sapete che cosa è successo con il famoso ponte che è crollato. Noi abbiamo ancora dei grossi impedimenti nei trasporti. Per noi è un tema di competitività del territorio. Quindi, su questo vogliamo un impegno forte. "L’impresa è uno dei principali beni sociali da valorizzare e difendere", ha aggiunto il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti. "Ciò che proponiamo è una politica per la competitività che porti la Lombardia a confrontarsi stabilmente con le Regioni più dinamiche e innovative d’Europa e che impegni il governo regionale a concentrare la sua azione per lo sviluppo del manifatturiero lombardo, quale veicolo fondamentale per la crescita dell’economia e dell’occupazione".

Tornando ad Ema, sperenzoso ma non ottimista Gian Mario Baccalini, presidente di Aschimfarma, l’associazione dei principi attivi farmaceutici di Federchimica.  "Le probabilità - ha proseguito - non credo siano altissime, per la storia delle decisioni in Europa, non tanto per la storia singola dell' Ema, perchè le decisioni europee raramente sono state cambiate". Per De Santis "di base è stato critico accettare un regolamento che permettesse un ballottaggio legato alla sorte. É chiaro che se è stato fissato deve essere accettato, è un po' incredibile che sistemi sofisticati con delegati che hanno l'incarico di prendere delle decisioni con commissioni tecniche dedicate accettino che sia la sorte a prendere decisioni per loro e che noi cittadini accettiamo che questi delegati scelgano il sorteggio come un meccanismo di selezione. Questa è una scelta infelice".

Ci crede e non poco la ministra della  Salute Beatrice Lorenzin: "Non mi sono arresa su Ema. L'Olanda ci ha dato 'il pacco', e lo dico alla romana: tutto bello impacchettato con dentro il mattone. E' un fatto gravissimo nei confronti dell'Italia e di tutti gli altri Paesi. Abbiamo partecipato a un bando con regole di ingaggio ma ad oggi oltre al ritardo abbiamo aumenti di costo". E ha concluso: "Le offerte erano competitive ed è offensivo nei confronti di tutti. Se l'avessimo fatto noi ci avrebbero dato dei 'soliti italiani, l'Italietta dei furbi".

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