Ema, la sede ad Amsterdam. Lorenzin: "Grossa delusione, ma il sistema Italia è forte"

Le reazioni il giorno dopo la sconfitta di Milano al sorteggio

Ema, Lorenzin: "Grossa delusione"

Ema, Lorenzin: "Grossa delusione"

Milano, 21 novembre 2017 - Milano beffata dal sorteggio: Ema, l'Agenzia del Farmaco va ad Amsterdam. La fiducia in una vittoria era tanta, ma la delusione nel capoluogo lombardo lo è ancora di più.

LORENZIN: "INCONCEPIBILE" -  "È difficilissima da digerire perché perdere al sorteggio è inconcepibile, soprattutto quando si tratta di un'agenzia di questa rilevanza": questo il commento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin ai microfoni di '6 su Radio 1.  "Come noi abbiamo sempre detto - ha proseguito Lorenzin - nel regolamento avrebbero dovuto prevalere elementi di qualità, elementi tecnici, e non arrivare a un sorteggio. È un elemento che penso debba farci riflettere a tutti". Tracciando un bilancio del percorso che l'Italia ha fatto nella candidatura, il ministro ha evidenziato l'aspetto positivo di tutta la vicenda: "Abbiamo avuto un dossier fortissimo e per questo non posso non ringraziare un'Italia che ha saputo fare squadra, un'Italia che si è messa tutta insieme. Al primo turno eravamo in testa con 25 punti ma poi probabilmente, all'ultimo, i paesi del Nord Europa si sono compattati tutti. Se dobbiamo trarre un insegnamento è che l'Italia ha fatto squadra e ha dimostrato un valore assoluto, riconosciuto da tutti, del suo sistema sanitario e del sistema Milano. Abbiamo visto che uniti possiamo fare cose che sembrano impossibili". Infine, la Lorenzin ha lanciato un monito all'Europa: "Una cosa che dovrebbe farci riflettere è che in questo caso l'Agenzia a sorteggio è andata a due città che potevano garantire continuità ad un'agenzia così importante. Ma se il sorteggio fosse stato, ad esempio, tra Milano e una città che non aveva questi requisiti e che avrebbe determinato un affossamento dell'agenzia del farmaco? Questo deve essere un monito per l'Europa, senza speculazioni politiche, ma di riflessione su cose che vanno impostate sicuramente in modo diverso". 

MARONI: "FOLLIA" -  Il sorteggio in caso di parità per decidere la nuova destinazione di Ema, l'Agenzia europea del farmaco che si sposterà da Londra a causa della Brexit, è "pura follia": lo ha ribadito il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, a 24Mattino su Radio 24 il giorno dopo la sconfitta di Milano. Forse si poteva fare di più in sede diplomatica per spostare i voti che servivano, ha detto Maroni, anche se ha ribadito di non voler criticare l'operato del governo: "Non lo so, è stata un'azione del governo la diplomazia si è mossa - ha detto - posso dire che noi come istituzioni territoriali, regione e comune, abbiamo fatto tutto quello che doveva essere fatto in particolare noi abbiamo messo a disposizione palazzo Pirelli che era il valore aggiunto della nostra candidatura". "Probabilmente si poteva fare qualcosa - ha detto Maroni - bisognava intervenire tra la seconda e la terza votazione quando è rimasta Milano con 12, e ci volevano 14 voti, e Amsterdam con 9 più Copenhagen con 5, lì la diplomazia doveva partire e dovevano esserci tutti i rappresentanti del nostro governo, non solo il sottosegretario Gozi, forse lì è mancato il rush finale, è stato il momento topico, bisognava convincere almeno 2 dei 5 Paesi che hanno votato per Copenhagen". "Non critico il governo, abbiamo fatto un gran lavoro di squadra anche se l'amarezza rimane - ha voluto precisare il presidente lombardo - ma critico fortemente l'Europa non si può arrivare alla moneta, bisognava fare i rigori, bisognava chiamare Milano e Amsterdam al tavolo a spiegare il dossier e poi ci voleva il voto palese". I retroscena parlano del voto della Spagna che alla terza tornata, quella decisiva, è venuto a mancare e non è andato a favore di Milano e dell'Italia: "È il segno di un'Europa che va rifondata, la Spagna che non sostiene Milano per invidie, perchè Barcellona è fuori e allora neanche Milano nell'area del Mediterraneo siamo veramente, penso che sia stata una ripicca" ha detto Maroni. "Amsterdam non ha un palazzo e questo mi preoccupa molto. Sono venuti a vedere il Pirellonelo, era perfetto come sede ed è pronto, ha significato tanto e proprio per questo sono amareggiato perchè potevamo vincere" ha concluso Maroni.

GORI: "IL SORTEGGIO E' ANCHE PER L'EUROPA" - "L'assegnazione dell'agenzia europea del farmaco con un sorteggio è una sconfitta anche per l'Europa che manifesta una difficoltà nel prendere le decisioni". Lo ha detto Giorgio Gori, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia. "Non so se ci sia stato un difetto di costruzione delle alleanze, anche se le scelte di alcuni Paesi come Spagna e Germania hanno pesato. So che il dossier era ottimo. Mi sento di riconoscere il grande lavoro fatto dal Comune di Milano, assistito anche dal Governo e dalla Regione, un buon lavoro di intesa tra istituzioni». Gori si è dimostrato ottimista sul futuro: «Quello che si è seminato alla fine ci tornerà comunque. L'idea che Milano sia un luogo attrattivo, e mi piacerebbe che lo fosse tutto il  territorio lombardo, è un fatto ormai acquisito. L'Ema sarebbe stato un pezzo in più che sarebbe servito molto, ma l'industria della salute troverà sviluppo nella nostra regione".

RESTA: "UNA SBERLA" - "Con Ema abbiamo preso una sberla, ma dobbiamo trasformare un insuccesso in qualcosa di positivo, concetto che del resto fa parte di ogni iniziativa di imprenditorialita'. Bisogna ripartire facendo sinergia e per rendere Milano una citta' ancor piu' attrattiva. L'accordo che presentiamo oggi va proprio in questa direzione". Lo ha detto il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, a proposito della beffa nell'assegnazione della sede dell'Agenzia Europea del Farmaco, nel corso del Bocconi Startup Day".

ZINGARETTI: "DISPIACE, TORNI PROAGONISTA ROMA" - "Mi dispiace per Milano. Ma ora rimbocchiamoci le maniche affinche' Roma, la Capitale d'Italia, possa tornare protagonista quando si parla di Europa e del Mondo". Lo ha scritto su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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