Montorsi: "Qualità educativa e sanità eccellente, Milano può vincere la sfida Ema"

Il rettore di Humanitas University si dice ottimista

Il professor Marco Montorsi, rettore e presidente della Società italiana di Chirurgia

Il professor Marco Montorsi, rettore e presidente della Società italiana di Chirurgia

Milano, 17 ottobre 2017 - «Milano ha tutte le carte in regola per essere la nuova casa di Ema, per livello di produzione scientifica, qualità della proposta educativa e sanità eccellente. L’elevata caratura della nostra candidatura non solo è pari alle altre ma possiede una marcia in più». Lo afferma il professor Marco Montorsi, presidente della Società Italiana di Chirurgia nonché rettore di Humanitas University, che si dichiara «pienamente convinto» che la collocazione dell’Agenzia europea del Farmaco a Milano «sia non solo auspicabile ma anche naturale: il capoluogo lombardo è nei fatti punto di riferimento europeo in ambito medico, chirurgico, della ricerca medico-scientifica e della salute». La parola d’ordine è ottimismo, a pochissimi giorni dal voto dei 27 Stati membri che assegnerà, il 20 novembre, la nuova sede dell’agenzia europea del farmaco a una delle 19 città candidate.

L’Ema deve traslocare da Londra per effetto della Brexit. Professor Montorsi, non teme che poi alla fine possano prevalere giochi politici?

«Spero proprio di no. Mi auguro che sia fatta una puntuale ed onesta valutazione della candidatura di Milano, sulla base dei requisiti richiesti. Come dicono fonti informate, il dossier milanese possiede un valore intrinseco ed è certamente tra i migliori».

Quali sono i nostri assi nella manica, oltre all’aver messo a disposizione una location unica come il Pirellone?

«Il livello di produzione scientifica garantito dal numero elevato di università presenti e di istituti di ricovero e cura di carattere scientifico, sia di carattere pubblico e privato. Un dato significativo: nella classifica dei primi dieci Irccs italiani, ben sette sorgono nell’area milanese e lombarda. Sul fronte dell’education, il nostro ecosistema è molto forte. L’inaugurazione del nuovo Campus di Humanitas University (martedì 14 novembre, ndr) è un ulteriore tassello di un’offerta universitaria che a Milano è eccellente in diversi settori, non solo in quello di scienze della vita».

Tra le 19 candidate quali sono le concorrenti più temibili per Milano?

«Credo che, oltre Milano, Amsterdam, Copenhagen e Bratislava siano quelle più in pole position».

Quali saranno i vantaggi in caso di esito positivo?

«Ema sarà un volano per l’economia del nostro territorio. Non solo per la presenza dei 900 dipendenti e delle loro famiglie. L’indotto ne beneficerà. Penso alle aziende che lavorano nel campo delle biotecnologie che qui sono più presenti che nel resto del Paese».

Secondo lei è stato fatto tutto il possibile per sostenere la candidatura di Milano?

«Sicuramente sì. Le università hanno collaborato insieme. Comune di Milano e Regione Lombardia hanno fatto un lavoro straordinario, come il Governo. Tutti coinvolti fino all’ultimo. C’è stato uno splendido gioco di squadra».

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