Ema, spedizione a Bruxelles Milano cala gli assi con l’Ue

Davanti al Consiglio europeo il dossier di candidatura

Roberto Maroni e Beppe Sala  al lavoro sul dossier

Roberto Maroni e Beppe Sala al lavoro sul dossier

Milano, 25 settenbre 2017 - Bruxelles, Consiglio dell’Unione europea, oggi pomeriggio alle 18.30. Governo, Regione Lombardia e Comune presentano al Résidence Palace la candidatura di Milano all’Agenzia europea del farmaco, o meglio all’European Medicines Agency (Ema), la cui sede, a causa della Brexit, dovrà traslocare da Londra in una città dell’Unione europea. Milano crede nella vittoria finale contro le 18 metropoli concorrenti e schiera i suoi rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, nazionale e locale. Dopo il video di presentazione del dossier italiano per l’Ema, prenderanno la parola l’ambasciatore italiano all’Unione europea Maurizio Massari, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Politiche europee Sandro Gozi, il governatore lombardo Roberto Maroni e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Subito dopo, spazio a domande e risposte.

Parte la volata finale verso il 20 novembre, il giorno in cui il Consiglio degli Affari generali della Ue voterà a scrutinio segreto per il massimo di tre round (servono almeno 14 voti tra i 27 Paesi aderenti all’Unione europea) per decidere a quale delle 19 città candidate assegnare la sede dell’Ema. Le rivali più temibili? Amsterdam, Vienna, Copenaghen e Barcellona. Milano conta sul fatto che il dossier già presentato è tra i più competitivi. Il fiore all’occhiello è la sede proposta per ospitare l’Agenzia del farmaco: il Pirellone. Il grattacielo a due passi dalla Stazione Centrale è la soluzione logistica più prestigiosa offerta all’Ema, anche a prezzi d’affitto scontati: dopo il primo anno gratis nel 2019, l’Agenzia arriverebbe a pagare nel 2022 un canone di sette milioni di euro, la metà di quanto attualmente versato a Londra. Ma al di là del dossier, il rischio per la candidatura milanese è che alla fine prevalgano criteri politici di spartizione comunitaria, non valutazioni di merito. Non a caso il sindaco Sala, venerdì scorso, ha messo le mani avanti: «Vinca il migliore, no agli inciuci». Sabato prossimo, intanto, Milano conoscerà la prima valutazione della Commissione europea sui 19 dossier presentati. L’obiettivo iniziale è piazzarsi nelle parti alte di questa particolare classifica informale. L’obiettivo finale, invece, è ottenere 14 voti il 20 novembre. La presentazione di oggi guarda già al traguardo.

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