"Io, docente fantasma: mi hanno assunto in ruolo senza darmi una cattedra"

La storia di un insegnante milanese delle medie

In classe

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Milano, 25 agosto 2016 - Non ci sono solo trasferimenti indigesti, assunzioni senza cattedra perché in esubero rispetto ai posti disponibili o classi di concorso senza candidati. La riforma della Buona Scuola – e l’algoritmo utilizzato dal ministero dell’Istruzione in fase di mobilità – ha generato anche docenti fantasma. Prof che si ritrovano sì in ruolo, ma depennati dalle graduatorie, fuori dagli ambiti territoriali, senza un posto in nessuna scuola. Come se non avessero mai insegnato, a Milano come nel resto d’Italia. Quando invece hanno anni di esperienza, e magari in un ambito particolare come il sostegno. In questa situazione si è ritrovato Giuseppe Diaco, insegnante di educazione musicale per le scuole medie, residente a Bollate e da 7 anni sul sostengo nella scuola di via Graf, Quarto Oggiaro. Una situazione che ha stupito anche un sindacalista esperto come Massimiliano Sambruna, segretario Cisl Scuola Milano, alla quale Diaco si è rivolto per ottenere la conciliazione. E un posto. Un’anomalia che a Sambruna suscita un’amara riflessione: "Pensavano di eliminare i precari ma con la riforma ne hanno creati di nuovi".

Giuseppe Diaco, cos’è successo? "Un errore del sistema, è andato in tilt il sistema informatico, mi spiega la Cisl Scuola. Fatto sta che quest’anno sono passato di ruolo, ma non mi hanno assegnato alcun ambito territoriale. Né quello da me richiesto, su Milano nord, né altri. Come se non fossi più in graduatoria sebbene abbia 46 punti. E sebbene e a chi stava sotto di me, persino a 6 o 0 punti, abbiano dato una sede".

Lei è rientrato nel piano di assunzioni della Buona Scuola. "Il 25 novembre sono stato assunto nella scuola media dell’istituto comprensivo Trilussa di via Graf. All’interno della fase C, quella di potenziamento. Ma ho continuato a lavorare sul sostegno. Finito l’anno di prova, sono entrato in ruolo. Avevo chiesto l’ambito 23, Milano nord. Non mi hanno assegnato nessuna scuola".

Quando l’ha scoperto? "Il 3 agosto. Uno choc che mi ha rovinato l’estate. Ho cominciato a chiamare sindacati, il provveditorato. Al momento non potrei prendere servizio in nessuna scuola, ma verrei pagato".

Quali le risposte? "Il ministero ha pubblicato un modello di conciliazione per chi è stato danneggiato in fase di trasferimento o di assegnazione cattedre. Mi sono fatto aiutare dalla Cisl. In questa settimana spero in una risposta. Anche perché dovrei prendere servizio il 1° settembre".

Da quanti anni insegna? "Dal 2004. Prima educazione musicale, poi, negli ultimi sette anni, mi hanno messo sul sostegno".

Ironia della sorte, verrebbe da dire: «Si prenda un anno sabbatico». "Sa l’imbarazzo quando i colleghi mi chiedono: “dove lavorerai l’anno prossimo?’’ Ho due bambini, ho una buona posizione in graduatoria, migliore di altri docenti che hanno avuto il posto su Milano. Spero di restare in città o nell’hinterland a nord. Non auguro a nessuno che capiti quello che è successo a me".

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