Cristina De Pin e Milano: "A tacchi alti tra runner, parchi e la zona Brera"/ FOTO

Neo-mamma, sportiva e conduttrice: "Alla Pink Parade per lottare contro il tumore al seno"

IN FORMA Cristina De Pin, 37 anni, è nata il 28 giugno 1980 a Firenze. Dallo scorso maggio è madre di Mariam, avuta dal calciatore del Milan Riccardo Montolivo

IN FORMA Cristina De Pin, 37 anni, è nata il 28 giugno 1980 a Firenze. Dallo scorso maggio è madre di Mariam, avuta dal calciatore del Milan Riccardo Montolivo

Milano, 22 ottobre 2017 - Alla Pink Parade di oggi, per il quarto anno, Cristina De Pin sarà la madrina della manifestazione. Lo farà al fianco di Pittarosso e della Fondazione Veronesi, che nel mese della prevenzione del tumore al seno cammineranno e correranno per le vie di Milano con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica attorno al tema della ricerca. Cinque chilometri o dieci, a seconda del fiato a disposizione. Ci saranno tante donne vestite di rosa, come da colore della t-shirt che ogni partecipante avrà in regalo con l’iscrizione all’evento. Molte di queste hanno sconfitto la malattia e negli anni passati hanno portato la propria testimonianza durante la Pink Parade (il cui ricavato è totalmente devoluto alla Fondazione) al grido di “Pink is Good”, che è anche l’hashtag della manifestazione.

Da neo-mamma, Cristina De Pin, sarà ancora una volta sul palco e poi per le strade della città.

«Ne sono orgogliosa. A maggio dello scorso anno è nata Mariam e l’ultima edizione l’ho corsa con lei in grembo. Non potevo dirlo perché ero ancora alle prime settimane di gravidanza e c’era anche qualche piccolo problema. Mi era stato consigliato assoluto riposo, ma non me la sentivo di mancare a una manifestazione del genere. Era importante esserci. Durante il percorso, con tutte quelle donne attorno, sentivo che sarebbe stata una femmina e infatti così è stato».

Cosa significa essere testimonial di questa iniziativa?

«Intanto ha fatto sì che alcune persone a me vicine mi chiedessero informazioni riguardo alla prevenzione del tumore al seno. Molte delle donne che hanno partecipato negli anni alla corsa hanno alle spalle storie che infondono grande coraggio e speranza».

Milano è una città fatta per chi vuole camminare o correre?

«Io sono sportiva, ma in realtà non corro molto. Preferisco altre discipline. In compenso, mentre a Firenze non vedevo tanti runner, qui la città è piena, a qualsiasi ora».

La sua Milano è anche fatta di tacchi alti: condurrà nuovamente “Tacco 12”?

«A fine anno, per la settima edizione. Con tante novità, perché ogni stagione proviamo a cambiare qualcosa. L’elemento fondamentale è sempre lo stesso, il tacco. Le scarpe sono una parte fondamentale della sensualità femminile».

C’è un quartiere della città che apprezza particolarmente?

«Giro molto per i parchi, ne ho uno sotto casa dove porto la bambina, in modo da tenerla lontana dallo smog cittadino. Una zona che mi piace è sicuramente Brera. È centrale, ma tranquilla. Sembra un plastico a sé stante, un sotto insieme della città. In qualche modo mi ricorda alcuni scorci di Firenze, con le stradine piccole e strette».

Meglio quindi la metropoli rispetto all’hinterland?

«Io ho sempre vissuto a Firenze, prima di spostarmi a Milano, per cui non ho la controprova ma mi sono sempre trovata bene in questa condizione».

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