Coronavirus, il sindaco Sala: "Riapertura a step, Milano non sia impreparata"/ VIDEO

Il primo cittadino: "Il mondo aspetterà il Salone del Mobile 2021"

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Milano, 28 marzo 2020 - Nel corso del suo quotidiano messaggio ai cittadini a proposito dell'emergenza Coronavirus il sindaco Beppe Sala ha spiegato di aver avuto una video-conference con un centinaio di sindaci delle più grandi città del mondo: "E' stata organizzata la C40, l'organizzazione che ci riunisce e che è presieduta dal sindaco Los Angeles, che ha chiesto a me e al sindaco di Seul di relazionare sulla situazione". E ha aggiunto: "Ci siamo confrontati su cosa fare adesso e che misure prendere alla riapertua della città"."Capisco che sia prematuro immaginare quando riusciremo a riaprire - ha proseguito il primo cittadino - ma non voglio che Milano si trovi impreparata".

Sala ha spiegato: "Sarà una riapertura a step e sto già lavorando su alcuni capitoli. Pimo come rimodulare le infrastrutture, come le metropolitane a quelle digitali come la banda larga. Secondo, come usufruire degli spazi pubblici, da San Siro a un cinema o a un teatro: come si entra, come si esce, come si gestisce il momento in cui siè  vicini. Terzo, come far ripartire l'economia: presumo che alle grandi aziende penserà il governo, ma io mi devo occupare di quel piccolo tessuto economico e culturale che e' in gran parte la vita di una città come Milano".

Il sindaco ha concluso parlando del Salone del Mobile: "Ieri è stato annunciato che il Salone del Mobile 2020 non si terrà. È una decisone che purtroppo devo condividere". "Aspetteremo il 2021 con pazienza ma con grandi aspettative. C'è una cosa positiva, cioè che nel mondo non c'è una alternativa al Salone del mobile, - ha sottolineato - quindi noi ma anche il mondo aspetteremo la primavera milanese del 2021".

Il sindaco ha vinto la "battaglia del pennarello", lanciata oggi sempre nel corso del suo messaggio quotidiano ai cittadini. "Vorrei dire innanzitutto alle mamme in ascolto che stamattina ho ufficialmente lanciato la 'battaglia del pennarello' e cioè mi avete in molte segnalato che non si trovano nei supermercati articoli di cartoleria, pennarelli e quaderni per voi fondamentali per far studiare i vostri ragazzi. Non si trovano perché non sono considerati articoli essenziali secondo il decreto del Governo. Ne ho parlato col prefetto Renato Saccone e col Governo: speriamo che risolvano in fretta la questione e magari senza aspettare un Consiglio dei ministri", ha esordito. Nel pomeriggio è arrivato l'ok del governo che ha accettato di aggiornare le FAQ (domande più frequenti) collegate al Decreto dell'11 marzo, con la specifica che supermercati e ipermercati non specializzati "possono continuare a vendere anche prodotti diversi rispetto a quelli elencati nelle categorie merceologiche espressamente indicate", e nella domanda associata a questa formulazione di trovano elencate le seguenti categorie mercelogiche: abbigliamento, calzature, articoli sportivi, articoli di cancelleria, giocattoli, piante.

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