Covid, stretta sui locali e paura: la movida frena, non si spegne

Controlli a tappeto delle forze dell’ordine. Oggi nuovo vertice in Prefettura Bar e ristoranti aperti, la sfida più dura è evitare assembramenti sulle strade

I Navigli di Milano

I Navigli di Milano

Milano, 18 ottobre 2020 - Coppie e gruppi di amici passeggiano in corso Como, si fermano nei locali per l’aperitivo, da consumare seduti. I "buttadentro" sui Navigli cercano di attirare clienti, ma anche loro appaiono poco convinti. Le nuove misure anti-assembramenti, unite al dilagare dei contagi che hanno spinto molti a rimanere a casa, hanno frenato la movida milanese senza spegnerla. All’ora dell’aperitivo meno clienti rispetto al solito. Un passaggio ridotto, in alcune zone "quasi da domenica sera". Ristoranti con posti liberi anche all’ora di cena, sulle strade controlli delle forze dell’ordine che si sono divise le zone. La polizia locale in Gae Aulenti e corso Como, con sette equipaggi per ispezioni anti-assembramenti e nei locali, che si aggiungono alle squadre ordinarie. In campo anche tre equipaggi dell’Annonaria, per un focus specifico su bar e ristoranti che devono chiudere tassativamente entro le 24. I carabinieri si sono invece concentrati sui Navigli, sulle strade anche gli agenti della polizia di Stato. Controlli che nelle prossime ore si faranno ancor più frequenti: oggi la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduta dal prefetto Renato Saccone, servirà ad adeguare il sistema di monitoraggio alle regole appena introdotte. Aspettando la stretta del Governo.

Lungo i Navigli, i bar sono tutti aperti, la gente continua a entrare e uscire ma i tavolini non sono pieni. Stessa scena a Porta Venezia, dove il popolo dell’aperitivo è decimato rispetto al solito e chi non ha voluto rinunciare è comunque seduto all’esterno dei locali, rispettando così uno dei passaggi fondamentali del provvedimento anti-Covid. Dalle 18 tutti i bar senza servizio al tavolo devono chiudere, ma proprio per risolvere il problema della distanza sociale da qualche mese quasi tutti si sono organizzati occupando i marciapiedi con i tavolini. Anche quelli che storicamente non li hanno mai avuti. Il compito più difficile è evitare gli assembramenti dopo le 24, quando i locali chiudono e sulle strade si formano capannelli di giovani, avvicinati dai venditori di alcolici abusivi che da sempre imperversano sui Navigli. Intanto cresce la preoccupazione tra i ristoratori, già messi alla prova da un turismo ridotto ai minimi termini, che stava iniziando lentamente a risalire fino alla nuova battuta d’arresto. Il consigliere regionale della Lega Gianmarco Senna chiede "sostegno agli esercenti e regole che consentano di salvaguardare le loro attività".  

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