Alex e l’amico, adoratori del doping: "Fisico da dei o da Grande fratello"

L'obiettivo da raggiungee: i casting e centinaia di like con Facebook che però è "femminista". Le chat di Boettcher sui fornitori: «Jaco manco sa cosa c’è dentro» di MARINELLA ROSSI

Alexander Boettcher

Alexander Boettcher

Milano, 27 febbraio 2016 – Obiettivo: Grande fratello, anzi di più. Ma anche i like su Facebook, a bizzeffe, donne «che sbavano», brasiliane e il resto a venire. L’obiettivo si raggiunge col fisico: e bisogna pur piacere a se stessi, prima. E allora anabolizzanti e ormoni, in uso ossessivo ed estremo. Innervano le radici della saga dell’acido. Droghe. «La nostra genetica a super livelli. Per l’estate prossima conto di migliorare ancora tanto...». «Eh beh certo abbiamo sempre più mezzi dalla nostra. Pensa avere avuto tutto a 17 anni. Saremmo famosissimi. Altro che Grande fratello».

Alexander e Corrado, amici di steroidi. «Mi sto spalmando i peptidi in loco sul petto, magari penetrano... oh lo sai che esistono cerotti di gh... Io li prendo. Bisogna tentarle tutte...». Tutte per «un fisico da dei». Cicli, massa magra massa grassa, noi «stradopati»: «luce pulsata per peli da casa, oh un odore di peli bruciati... ma questo è il mio ideale di fisico ».

Igf, cioè ormoni. Dianabol, per gli amici Diana: steroidi. E a pioggia nomi di farmaci o di principi attivi, Genotropin e stanozololo (derivato del testosterone). Quanto incide nella filosofia di vita di Alexander Boettcher la sua assuefazione alle droghe della forma fisica, dipendenza reale e condivisa via chat con l’amico? Un crescendo di aggressività, fanfaronate estetiche ed estetizzanti, di estenuate ricerche su ritrovati al passo, una psicosi occupa le conversazioni dei due uomini, l’uomo dell’acido e l’amico che del proprio aspetto fisico fa oggetto del, suo, desiderio. Non cocaina o metedrina, ma droghe della “salute”, muscolo liscio, peli zero, oli, sistemi per accrescere l’organo sessuale, “bombe” «da iniettarsi» facendo attenzione «a non colpire le vene».

«Comunque è incredibile quanto sia femminista Facebook» dichiara sconsolato l’amico il 17 dicembre, e la conversazione è fra quelle che emerge dal telefonino di Boettcher, decrittato dagli hacker (per il tribunale) israeliani, in cui si ricostruiscono i mesi dal settembre al dicembre 2014, fino all’assalto a Pietro Barbini e all’arresto del 28 dicembre di Alex e poi di Martina Levato. Femminista, Facebook, dice Corrado, perché «una appena carina mette una foto sexy piglia 50/100 like facili.. Invece uomini, solo noi 2».

Solo loro due spopolano. «701 i like» enumera Corrado. Alex: «Ho tanti fan» «Siamo seguitissimi nei Paesi arabi»... «Sono pieno di donne che sbavano». Poi i casting, e i rivali di casting, che il Corrado («sono troppo idioti, sfigati e poveri per pigliare») che «col gh e peptidi li disintegrerò». «Io uso tutto e faccio tutto per migliorare». E visto che nelle more del lavoro da immobiliarista di mamma, Alex fa per conto proprio il broker, i «12.600 usd di mancato gain» sono una bella iattura: «Merda - scrive Corrado -, compravi pere per 4 anni ». E poi c’è Jaco, il fornitore: «Lui compra a 30 euro e lo rivende a 100... nemmeno sa cosa c’è dentro». Droghe, quanto peso nella multiforme personalità dell’Alex the king? Uomo tranquillo, pacato, sottotono addirittura, nelle conversazioni ultime con la moglie Gorana “Goga”.. Chat su «bresaola e tacchino», sui soldi e i “rossi” del conto, le «chiavi» da rimettere a posto, le «mutande» commissionate. E solo qualche sfasatura, nel menage. Goga, il 24 novembre 2014: «Ho trovato un vestito nero da donna a casa e non è il mio. Era con le tue maglie. Sarà di nuovo di Conrad». «Cosa dici dai, che palle» replica, pacato, lui. «Ma guarda che non mi sto innervosendo, te lo sto solo dicendo». Alla normalità con Gorana fanno da contraltare, stessi mesi stessi giorni, le chat iperboliche, estreme, con Martina. Lei, plasmata, i primi di dicembre sottopone ad Alex foto di escort per organizzargli la festa di compleanno. E, perplessa, lo avverte che una di queste è «una truffa», perché al telefono risponde sempre una persona diversa. Lei non fa una piega al racconto di lui, fantasie di sesso con le madri delle sue donne. Lei accenna solo a qualche, rarissima, ribellione. Il 15 dicembre: «...a me mi hai messo incinta e non te ne frega un c. Fai schifo fai. Non hai nessuna pietà. Uomo senza pietà, sei un egoista di merda che mi modelli come cazzo vuoi tu». Un lampo di luce, solo un lampo. marinella.rossi@ilgiorno.net

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