"No ai compiti a casa, mia figlia ha diritto di giocare"

La risposta di una mamma milanese agli insegnanti è diventata virale sui social

La lettera di una mamma

La lettera di una mamma

Milano, 7 ottobre 2016 - Compiti a casa? No grazie. Dopo la lettera di qualche mese fa del papà di Varese, che non aveva fatto fare i compiti estivi al figlio per fargli godere le vacanze, un caso simile si registra anche a Milano. Una mamma, Anna Santoiemma, ieri, ha postato sul suo profilo Facebook la replica alle maestre che chiedevano alla figlia di studiare storia e leggere una pagina del sussidiario: "Gentili maestre - ha scritto -, Mariasole non ha potuto studiare storia perché dopo le otto ore di scuola dalle 17 alle 19.30 ha dedicato il suo tempo libero restante in attività ricreative e sportive". 

Il messaggio della mamma è netto: la figlia è stata tanto tempo a scuola e ha diritto a un po' di tempo libero. La presa di posizione della Santoiemma l'ha resa una 'star' dei social e ha immediatamente diviso la Rete, tra sostenitori della linea anti-compiti a casa e difensori delle maestre che assegnano i compiti agli alunnil. In circa 24 ore il post ha ottenuto 796 like, hate e love, e ben 306 condivisioni, in continua crescita. Alcune mamme hanno applaudito la scelta: "Brava mi sono stufata anch'io, noi siamo prigionieri in casa perche ci sono sempre compiti da fare. Oltre a questo, avete pesato lo zaino dei vostri figli? Non c'è la faccio io a portarlo, capirai i poveri figli"; "Otto ore a scuola? Ha fatto bene la mamma. Otto ore tra libri e quaderni sono più di quanto un lavoratore sopporta dietro una scrivania. Non vedo perché la scuola a tempo pieno debba anche oberare i bimbi di compiti a casa".

Ma non sono mancate le critiche: "Grande signora, ha avuto i suoi 5 minuti di notorietà a discapito dell'istruzione di sua figlia"; "Quindi adesso studiare una pagina è una tortura. Mi fate piangere. Bellissimo insegnamento"; "Per dei compiti a casa non è mai morto nessuno...poi dopo non lamentiamoci se i giovani di oggi non conoscono la storia del nostro Paese e la lingua!".

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