E Jacovitti con il pistolero Cocco Bill aprì la strada al "western all’italiana"

Il 28 marzo 1957 la prima uscita sul "Giorno dei ragazzi". Martedì 28 marzo, con "Il Giorno" in regalo la prima storia di Jacovitti

Cocco Bill su Il Giorno

Cocco Bill su Il Giorno

Milano, 27 marzo 2017 - Basta guardare la foto. Le braccia sul tavolo, la penna intinta di inchiostro di china, un foglio parzialmente disegnato, un revolver sopra una pagina stampata. E basta l’espressione di quel volto per capire la natura vulcanicamente gioiosa di uno dei disegnatori più geniali del mondo dei fumetti: Benito Jacovitti, nato a Termoli il 9 marzo 1923 e morto a Roma il 3 dicembre 1997, precedendo di poche ore la moglie Floriana Jodice. Il fotografo inquadra, e a lui - inventore di un esercito di esilaranti, strampalati e pirotecnici personaggi - scappa da ridere. E per non cedere all’impulso, si finge preoccupato per la riuscita del fumetto lì abbozzato. Il revolver? È finto, gli serve come ferro del mestiere per quando, a mezzogiorno in punto, con l’amico Nevio Zeccara, anch’egli fumettista e appassionato di western, simulerà sotto casa un duello tra cow-boy, la mano pronta a tirar fuori la colt dalla tasca. Che dirà la gente? «Quelli son matti!», perché negli anni ’50 mica si pensava ai terroristi. Straordinario Jacovitti, che disegnava tenendo in braccio la figlia Silvia per farla ridere un po’. Sessant’anni fa, il 28 marzo 1957, quest’omone tenero e clownesco consegnò a Il Giorno dei ragazzi, inserto settimanale del nostro giornale, le prime mirabolanti avventure di Cocco Bill, dinoccolato e nervoso pistolero che beve camomilla e che in sella a un cavallo di nome Trottalemme, il quale pensa e fuma e parla, galoppa in un West denso di surreali assurdità, dove si fa a cazzotti e si sparacchia da mane a sera, dove i pesci volano e da terra sbucano lumaconi e serpenti in cilindro, e dove la prateria è cosparsa di femori e altre candide ossa, oltre che di salami ben tagliati di sbieco e di rosse e gialle lische di pesce. Il successo fu travolgente, e Jac (una delle sue firme, insieme con “Lisca di pesce”) si sarebbe sempre gloriato di un dettaglio tutt’altro che trascurabile: «Ogni giovedì, quando usciva il supplemento con Cocco Bill, la tiratura del Giorno aumentava di 40-50 mila copie».

Al quotidiano, nato un anno prima, il 21 aprile 1956, lo aveva voluto Enrico Mattei, il fondatore. Jac si era prima cimentato con un personaggio di fantascienza, Gionni Galassia, poi inventando Tom Ficcanaso, giornalista-detective. Ma erano prove, tappe di avvicinamento. E quando il direttore del Giorno, Gaetano Baldacci, gli chiese «qualcosa sul West», lui sfornò Cocco Bill, il personaggio che avrebbe dato una svolta alla sua già notevole carriera (aveva disegnato la prima storia nel 1940 con “Pippo e gli inglesi”, e da tempo collaborava con il settimanale cattolico Il Vittorioso, creando anche il popolarissimo Diario Vitt). Lo sgangherato e irresistibile West di Cocco Bill divenne ben presto un prodigioso fenomeno culturale, una sorta di anticamera del western all’italiana, una rampa di lancio in chiave meravigliosamente umoristica di quel «West degli straccioni» - così definito dallo stesso Jacovitti - che poi sarebbe stato consacrato sullo schermo da Sergio Leone. Cocco Bill galoppò su Trottalemme per il Giorno fino al 1968. Il suo inesauribile autore, intanto, aveva creato una miriade di altri personaggi, che qui proviamo a citare alla rinfusa, non badando alla cronologia: l’arcipoliziotto Cip, Cucù e Chicchirichì, Gamba di Quaglia, Spaccavento, Lolita Dolcevita, Elviro il Vampiro, Baby Tarallo, Tizio, Caio e Sempronio, Zorry Kid, Jak Mandolino, il diavoletto tentatore Pop Corn, Tarallino, Checco, Gionni Peppe, Joe Balordo. Insomma, al confronto della effervescenza creativa di Jacovitti, la bocca dell’Etna è sempre stata poco più d’un petardo bagnato. E non poteva, il genio molisano, non farsi tentare da quel monumento della letteratura di ogni tempo che è Pinocchio, illustrandolo in più edizioni: la prima nel 1943, poi ristampata per una ventina d’anni.

Le redazioni frequentate da Jac? Da quella, capitale per i motivi suddetti, del Giorno a quelle del giornale cattolico Quotidiano, Il Travaso delle idee, Corriere dei piccoli, La Notte, Oggi, L’Europeo, Domenica del Corriere, Linus, Il Giornalino delle Edizioni San Paolo. Continuamente “riscoperto” come si fa con i classici, per questi primi 60 anni di Cocco Bill l’ineffabile Jacovitti sarà riproposto in tutte le salse. Lui ci riderà di gusto, oppure si conterrà nella espressione che abbiamo descritto, magari pensando: «Qui ci vorrebbe una bella tazzona di camomilla! Gnaffe e birignaffe!».

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