Aggressione in Centrale, il gip: "No perizia psichiatrica, Hosni capace di intendere"

"Nessun ripensamento": resta in carcere l'italo-tunisino che ha attaccato due militari e un agente della polfer durante un controllo

La foto  di Ismail Hosni ben lontana dagli scatti su Facebook

La foto di Ismail Hosni ben lontana dagli scatti su Facebook

Milano, 22 maggio 2017 - Il gip di Milano Manuela Scudieri ha convalidato l'arresto e disposto il carcere per resistenza a pubblico ufficiale e tentato omicidio per Ismail Tommaso Hosni, il 20enne italo-tunisino che giovedi' sera alla stazione Centrale di  Milano ha accoltellato due militari e un agente della Polfer che lo avevano fermato per un controllo. Il gip ha accolto la richiesta del pm Maura Ripamonti. Nel provvedimento nei confronti di Hosni il gip scrive che il 20enne "non ha mostrato alcuna forma di rivisitazione critica del fatto commesso" che continua a sostenere di "non ricordare". Nel documento il giudice spiega che quella del carcere è l'unica misura "adeguata e proporzionata alla gravità dei fatti".

Inoltre, secondo il gip non ci sono dubbi sulla capacità di intendere e di volere di Hosmi. Per questo, ha respinto l'istanza del legale del giovane, l'avvocato Giusy Regina, che aveva chiesto durante l'interrogatorio di garanzia di disporre una perizia psichiatrica. Nel provvedimento col quale ha ribadito la necessita' che Hosni resti in carcere, il gip evidenzia, oltre al pericolo di reiterazione del reato, anche il "concreto" pericolo di fuga perché il ragazzo ha vissuto molti anni all'estero. Hosni al giudice ha detto di non ricordarsi di quanto accaduto anche a causa delle sostanze stupefacenti di vario tipo che assume. A confermare la sua pericolosità, annota il gip, la circostanza che Hosni avesse a disposizione "preventivamente" due coltelli. La sua reazione al controllo di polizia e' parsa "eccessiva" al giudice.

Intanto, i pm dell'antiterrorismo Alberto Nobili e Alessandro Gobbis stanno cercando di capire se Hosni si collegasse a Facebook frequentando degli internet point e se ci fosse un possibile reclutamento del ragazzo da parte degli estremisti islamici. Le attenzioni degli investigatori si concentrano in particolare sulle relazioni tra l’accoltellatore e il libico di 23 anni arrestato con lui, a dicembre, per spaccio. Anche se, per ora, non sarebbe emerso nulla di interessante.

L’italo-tunisino, l’ultimo anno e mezzo passato a bivaccare tra la stazione e via Padova, faceva il pusher per mantenere il vizio della cocaina. Gli investigatori chiariranno anche se Hosni avesse in mente di compiere un’azione violenta con i due coltelli rubati poche ore prima di essere controllato dalla pattuglia. Parlando nei giorni scorsi col suo difensore d’ufficio, aveva detto di essere musulmano non praticante, escludendo legami con l’Isis: "Guardavo i video degli attentati e li postavo su Facebook così, solo per curiosità". 

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