Hosni interrogato: "Non ricordo nulla, avevo i coltelli per difendermi"/ VIDEO

Ha chiesto di poter parlare con la nonna in Tunisia. Il presidente francese Macron ricorda gli agenti accoltellati

 Ismail Hosni, 20 anni (Newpress)

Ismail Hosni, 20 anni (Newpress)

Milano, 21 maggio 2017 - Ha rubato i coltelli per difendersi, perché in stazione Centrale qualcuno voleva fargli del male e una votla era già stato aggredito, in zona Maciachini. E' quanto avrebbe detto Ismail Tommaso Hosni, il 20enne italo-tunisino che ha ferito un agente della Polfer e due militari alla stazione Centrale di Milano, nel corso dell'interrogatorio in carcere davanti al gip Manuela Scudieri, durato cira un'ora e mezza. Lo ha riferito, all'uscita da San Vittore, il legale del ragazzo, l'avvocato Giuseppina Regina. "Ho rubato quei coltelli per difendermi, ricordo che ero in stazione ma non ricordo nulla dell'aggressione: quando mi sono svegliato avevo il sangue sulle mani", avrebbe detto Hosni ammettendo inoltre che "quel giorno avevo assunto cocaina".

Il gip deve decidere se convalidare o meno l'arresto per tentato omicidio, come richieso dal pm Maura Ripamonti, e se disporre oppure no la perizia psichiatrica chiesta dall'avvocato difensore. Hosni è inoltre indagato per terrorismo internazionale, accusa su cui è al lavoro il pool dell' antiterrorismo milanese guidato dal pm Alberto Nobili, ma sempre secondo quanto riferito dall'avvocato Regina nel corso dell'interrogatorio non sono state poste domande in questa direzione. Si è parlato invece della vita problematica di Hosni. Il ventenne ha raccontato di essere andato in Tunisia dall'Italia all'età di due anni e mezzo perchè la madre era stata arrestata e la sorella era stata affidata a un'altra famiglia. In Tunisia sarebbe andato anche da uno psicologo, quando aveva 10 anni. In Italia è tornato nel 2015, ma "non mi trovavo bene con mia madre e il nuovo marito", così è partito in direzione Milano "dove sono stato un mese e mezza da mia zia ma poi sono andato a vivere in strada: dormivo nel mezzanino della stazione e a volte anche in qualche dormitorio, da cui però spesso mi hanno cacciato». Il giovane ha raccontato inoltre che "persone più grandi di me mi picchiavano e mi davano la droga" da spacciare.

Hosni  controllato 24 ore su 24 nel centro di osservazione psichiatrica di San Vittore e lo psichiatra ha chiesto che venga visitato da personale del Sert. Il suo avvocato lo ha descritto come "assente e con lo sguardo basso" durante l'interrogatorio e ha spiegato che "ha chiesto di poter parlare al telefono con la nonna che sta in Tunisia".

 

MACRON RICORDA GLI AGENTI - Il presidente francese, Emmanuel Macron, a fianco del premier Paolo Gentiloni nel cortile dell'Eliseo, ha voluto ricordare i due agenti accoltellati giovedì sera alla stazione centrale di Milano. Macron e Gentiloni avranno stasera una cena di lavoro e hanno rilasciato delle brevi dichiarazioni prima del loro incontro. Gentiloni è il secondo leader europeo che Macron incontra da quando si è insediato all'Eliseo esattamente una settimana fa: il primo incontro lo aveva avuto lunedì scorso con la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino.  "Stasera vorrei avere una parola per i soldati aggrediti alla stazione centrale di Milano, per dire quanto la Francia e l'Italia continueranno a lavorare insieme su tutti i temi importanti", ha detto Macron. "Sono molto lieto di ricevere l'amico Paolo Gentiloni. Apprezzo molto la sua visita a Parigi per una cena di lavoro, una cena amichevole. È molto importante per me dopo gli scambi avuti con la cancelliera Merkel e Tusk", aveva esordito poco prima. Gentiloni ha subito risposto: "Ringrazio il presidente Macron per le sue parole" e ha auspicato che Italia e Francia possano intraprendere un cammino comune proprio sui temi della difesa e della sicurezza.

 

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