Case sfitte e degrado, i residenti esasperati: "Allo sbando"

Quarto Oggiaro, la protesta degli inquilini di via Lopez

Una delle residenti di via Lopez (Newpress)

Una delle residenti di via Lopez (Newpress)

Milano, 26 giugno 2017 - «Le colpe? Le attribuiamo sia a carenza di manutenzione e sia all’inciviltà di certi abitanti. Il risultato è che siamo allo sbando». È una delle voci raccolte in via Lopez 8, Quarto Oggiaro, caseggiato di edilizia popolare di proprietà del Comune gestito da MM. Un gruppo di inquilini ha voluto mostrare al Giorno tutte le note stonate, a cominciare dagli alloggi vuoti. «Ce ne sono a decine, su oltre 300 in totale. E il guaio - attacca Donato Gallo, rappresentante del comitato inquilini - è che molti resteranno sfitti ancora per chissà quanto tempo. Alcuni sono stati ristrutturati ma è ancora troppo poco».

E c'è chi ogni giorno deve fare i conti con animali indesiderati e problemi di igiene: «Vivo al quinto piano della scala E - racconta Vito Lorusso -, al piano di sotto c’è un alloggio sfitto il cui balcone è meta di piccioni ogni giorno. A volte vedo anche delle carcasse, l’odore è nauseante». Angela Turcan continua: «Le cantine non sono in condizioni migliori. Abbiamo un’invasione di scarafaggi». E, a proposito di cantine, «alla scala C ci sono continue perdite dai tubi. La mia casa è appena sopra - continua Maria Di Rutigliano, 86 anni - e ha ormai le pareti tappezzate di muffa. L’aria è irrespirabile. Vivo qui da 55 anni». Al suo fianco, le figlie Elisa e Lucia spiegano di aver già sollecitato un intervento. Problemi di umidità riscontrati pure alla scala G, dalla famiglia La Rovere.

Ma i problemi sono legati anche all’inciviltà, si diceva all’inizio: «Purtroppo c’è qualcuno che getta la spazzatura dal balcone», sottolinea Maria Fasano, e non è la sola a sottolinearlo. Per non parlare del fatto che «per molta gente la raccolta differenziata non esiste. Nel locale immondizia a volte si assiste a scene da Terzo mondo», aggiunge Gallo. Ma non si scherza neppure alla scala N. «Venite a vedere il portoncino - invita Antonietta Bruni -: le cerniere hanno ceduto, resta in piedi solo perché qualche volenteroso ha legato la maniglia con un nastro di plastica. Ma è una situazione pericolosa». Sul vetro è stato appeso un cartello: «È rotta. Non toccare, grazie». In alcune palazzine, poi, c’è chi chiede il montascala «perché anche solo affrontare pochi gradini fino all’ascensore è un problema per chi vive in carrozzina». Ma non ci sono solo critiche. «Tra le note positive, il nuovo compressore, alcuni montascala collocati, il rifacimento delle facciate e dei cordoli in cortile», sottolineano gli abitanti. Al «tour del degrado» ha partecipato anche il sindacato Sunia Milano col segretario generale Stefano Chiappelli, su invito degli abitanti. «Noi siamo a disposizione», dice.

MM, gestore, fa sapere intanto che per quanto riguarda i problemi di manutenzione «c’è una impresa inadempiente, il contratto è stato rescisso la scorsa settimana e sta subentrando la nuova impresa, il tutto con i tempi che la legge consente».

 

 

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