Stilista trovata impiccata in piazza Napoli: il pm chiede l’archiviazione

Fascicolo sempre aperto contro ignoti. Per gli investigatori fu suicidio

Carlotta Benusiglio (foto da Facebook Ansa)

Carlotta Benusiglio (foto da Facebook Ansa)

Milano, 22 ottobre 2016 - – Carlotta Benusiglio, la giovane trovata morta il 31 maggio nei giardini pubblici di piazza Napoli, si è impiccata. E ieri il pm Antonio Cristillo ha chiesto l’archiviazione della tragedia. La donna fu trovata appesa a un albero, i piedi toccavano terra, ancora con la sciarpa che indossava la sera prima, quando fu vista ad un bar della zona in compagnia del fidanzato. L’indagine era stata aperta a carico di ignoti per «istigazione al suicidio». Nei giorni scorsi è stato sentito, per la seconda volta, come persona informata sui fatti, il fidanzato con cui aveva una relazione turbolenta, l’ultimo ad averla vista. In casa della ragazza i poliziotti trovarono il computer ancora aperto, musica accesa, macchie di sangue sul letto. Il fidanzato, con cui aveva un rapporto violento tanto da averla fatta finire in ospedale più volte e indurla a una denuncia formale per lesioni, aveva raccontato che si erano visti quell’ultima sera, che erano usciti da casa di lei prima di cena e che avevano bevuto vari cocktail fino all’ennesima lite cominciata al ristorante e culminata in auto sino agli insulti, finché lei era scesa. Lui, sempre stando alla sua versione, l’aveva seguita a piedi, perché ubriaco, per quasi 4 chilometri, sempre litigando, di nuovo fin sotto casa di lei. Dove il giovane ha raccontato di aver preso un taxi lasciandola in strada, per tornare indietro fino al punto preciso in cui aveva lasciato l’auto.

Dopo mesi di accertamenti, gli inquirenti sembrano confermare che non ci sono elementi sufficienti per indagare il fidanzato e Carlotta si è suicidata. L’autopsia non aveva fatto emergere segni di violenza né altri elementi che potessero far ipotizzare una morte per omicidio. Il decesso sarebbe stato causato da «soffocamento per impiccagione». Tesi che non ha mai convinto i familiari della ragazza che, attraverso il legale Gian Luigi Tizzoni, potrebbero opporsi alla richiesta di archiviazione chiedendo a un gip di riaprire il caso. In questi mesi gli investigatori hanno continuato a incrociare dati e confrontare perizie. Il fascicolo è rimasto aperto contro ignoti, nessuno è mai stato iscritto al registro degli indagati. Era stato isolato un terzo profilo genetico trovato sul corpo della giovane. Ma poi si è escluso con certezza il coinvolgimento di qualsiasi altra persona. Carlotta, insomma, quella notte avrebbe fatto tutto da sola. 

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