Capotreno aggredito con machete, due arresti per tentato omicidio: sono membri gang latinos

Capotreno colpito per aver chiesto i biglietti a una banda di latinos MS13. Due arresti, uno sarebbe esecutore materiale del tentato omicidio. Ricoverato al Niguarda, intervento di otto ore al braccio sinistro ma prognosi riservata. Lui: "Potrò riabbracciare la mia bimba di 5 mesi". Ferito macchinista corso in aiuto Reazioni tra paura e sgomento FOTO - Sangue in stazione a Villapizzone/ Rilievi della polizia scientifica/ Commozione dei colleghi Trenord

La Scientifica opera i rilievi sul luogo dell'aggressione a Carlo Di Napoli, nel riquadro

La Scientifica opera i rilievi sul luogo dell'aggressione a Carlo Di Napoli, nel riquadro

Milano, 12 giugno 2015 - Un treno pendolari come tanti e una serata di lavoro come tante che però ha sfiorato la tragedia. La sera dell'11 giugno nella stazione urbana di Villapizzone, periferia nordovest della città, in zona Bovisa, un capotreno di 32 anni, Carlo Di Napoli, mentre svolgeva il suo quotidiano lavoro di controllo dei biglietti dei passeggeri, è stato brutalmente aggredito intorno alle 21.50 da un gruppo di giovani sudamericani che, sprovvisti del biglietto, hanno prima alzato la voce e quindi hanno furiosamente colpito l'uomo con un machete, arma che, secondo le testimonianze, uno di loro teneva in uno zaino. Di Napoli è stato aiutato da un collega che si trovava sul posto benché fosse fuori servizio e quando sono intervenuti i sanitari, oltre a una grande pozza di sangue, hanno trovato il capotreno con profonde ferite al braccio sinistro, parzialmente amputato. L'uomo è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Niguarda dove è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico per salvare l'arto e le sue funzionalità. Gli aggressori invece si sono dati alla fuga: due giovani sono stati fermati dagli agenti dopo un'ora e mezza perché sporchi di sangue e portati in Questura. Nel pomeriggio, la svolta: due sudamericani ventenni sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio.

VILLAPIZZONE_6026302_000958DUE ARRESTATI - Due sudamericani ventenni sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Milano nell'ambito delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pm Lucia Minutella con l'accusa di concorso in tentato omicidio per l'aggressione di ieri sera al capotreno e al suo collega. Apparterrebbero alla temibile gang di latinos 'Mara Salvatrucha 13'.  (VIDEO - l'inno della gang). Uno dei due, J.M. 19enne di El Salvador, sarebbe l'esecutore materiale del colpo di machete che ha quasi amputato un braccio al capotreno Carlo Di Napoli. Secondo quanto emerso dalle indagini nascondeva il machete nei pantaloni. L'altro è J.T., ecuadoriano di 20 anni con permesso di soggiorno scaduto. Quest'ultimo è già noto ai poliziotti della Mobile in quanto coinvolto con l'appellativo di 'Peligro' (pericolo) nell'operazione 'Maredos' del 2013 che portò all'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di 25 soggetti, di cui 7 minorenni, per la maggior parte salvadoregni. Gli investigatori, da quanto si è saputo, stanno cercando altri due sudamericani.

I SOSPETTATI -  I sospettati apparterrebbero a una gang di latinos. Sono stati in via Ernesto Teodoro Moneta, sotto il ponte Martin Luther King, sona Comasina, perché notati dagli agenti di una Volante sporchi di sangue. La selvaggia aggressione sarebbe scattata al termine di una serata trascorsa a bere alcolici in un parco in zona Certosa. Secondo gli investigatori, nel gruppetto di sudamericani c'erano «almeno quattro persone» che hanno cominciato a litigare con l'addetto delle ferrovie quando il convoglio era giunto alla fermata del Passante di Villapizzone. Il ferimento invece sarebbe avvenuto mentre i sudamericani, invitati dal capotreno, stavano scendendo dal mezzo. L'uomo aveva contestato loro l'assenza del biglietto ed era pronto a fargli un verbale ma al momento non è certo che sia questo il motivo che ha scatenato la brutale aggressione. Il capotreno ha subito i colpi sul braccio perché stava cercando di proteggersi e, quindi, le conseguenze per il ferroviere avrebbero potuto essere anche peggiori. Da qui l'accusa di tentato omicidio contestata ai due giovani sudamericani arrestati. Accusa di cui devono rispondere anche per l'aggressione a mani nude al collega che ha subito un trauma cranico. Uno dei due, il salvadoregno J.M, 19 anni, ha un figlio di sei mesi.

GANG DI LATINOS - Le maggiori sospettate per la feroce aggressione di ieri a due ferrovieri a Milano sono le gang di 'latinos' che, d'ispirazione latinoamericana, da anni agiscono sul territorio del capoluogo lombardo. Protagoniste di traffici di droga e rapine, molto spesso sono state segnalate per aggressioni, scontri e risse anche tra di loro per la supremazia territoriale. Anche se ancora e' troppo presto - spiegano ufficialmente gli inquirenti - per attribuire a queste l'episodio di ieri, e' soprattutto l'arma usata, il machete, a far indirizzare l'inchiesta verso queste bande. Molte le gang individuate negli anni degli inquirenti dai 'Trinitari', composta prevalentemente da dominicani ai 'Kommando' ai 'Latin Kings' a 'Ms13'. Le bande di 'latinos' sono balzate per la prima volta prepotentemente alle cronache milanesi nel 2014 per una serie di omicidi, aggressioni, accoltellamenti e risse spesso originate da scontri per lo spaccio di droga. Ferree le divisioni e le gerarchie con un'organizzazione quasi militare che comprende persino tesorieri ed armieri. Previsti veri e propri riti d'iniziazione: pestaggi per gli uomini (bisogna reggere almeno 13 secondi), violenza sessuale per le donne. Una volta ammessi nelle gang, gli adepti possono sfoggiare tatuaggi e simboli; contrassegnare il 'territorio di caccia' con graffiti e Tag e partecipare alle divisioni del bottino, solitamente frutto di rapine da strada. 

Aggressione con machete alla stazione di Milano Villapizzone (Twitter @Asparaciari)L'AGGRESSIONE - I fatti si sono verificati alla fermata Villapizzone, su una corsa della linea S9 Rogoredo-Rho, intorno alle 21.45. Il capotreno stava svolgendo un giro di verifiche fra i pochi passeggeri in procinto di salire sul convoglio, finché si è imbattuto nell'uomo, un sudamericano che si trovava in compagnia di altri due, sprovvisti del documento di viaggio. Di fronte al rifiuto di collaborare è nata una collutazione con il gruppetto. Nel concitato parapiglia il "portoghese" avrebbe estratto un'arma da taglio da una borsa, sembrerebbe un grosso coltello o addirittura un machete, con cui ha colpito violentemente il bigliettaio al braccio.  Visto il trambusto un ferroviere libero dal servizio è intervenuto in aiuto del collega ma è stato colpito a sua volta alla testa (non è ancora chiaro se con la lama o altro) riportando un trauma cranico. L'aggressore è quindi riuscito a fuggire insieme ai compagni facendo perdere le proprie tracce.

I DUE FERITI -  Sul posto è subito accorso il personale del 118 che ha portato aiuto al capotreno e al macchinista. Il primo, che ha circa 30 anni,  è stato portato al Niguarda ed è stato sottoposto ad un intervento di otto ore con numerosi chirurghi specialisti. Verso le 10 di questa mattina è stato emesso il primo bollettino medico relativo alle sue condizioni sanitarie: "Il ferito C.D., aveva una lesione grave da fendente al braccio sinistro, lesione che ha portato a una sub-amputazione, si è cercato qui di recuperare la funzionalità del braccio; la prognosi verrà sciolta nei prossimi giorni. L'intervento è durato dalle 23.40 di giovedì 11 giugno alle 6.30 di oggi, 12 giugno. L'equipe ha visto la collaborazione di più specialisti: un chirurgo generale, un chirurgo vascolare, un chirurgo plastico e un chirurgo ortopedico".  Il secondo ferito, pure in codice rosso ma con lesioni più lievi, è stato portato al Fatebenefratelli. 

IL CAPOTRENO: "POTRO' RIABBRACCIARE LA MIA BIMBA DI 5 MESI" - "Ho avuto molta paura, ma ora mi sento più sollevato: la cosa più importante e che potrò riabbracciare la mia bimba di 5 mesi". Così ha detto il capotreno aggredito ieri sera a Milano al segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri che è andato a trovarlo all'ospedale di Niguarda. "Avevo intuito che c'era una situazione strana - ha aggiunto - e per questo ho chiesto al mio collega se poteva stare ancora un pò con me nonostante avesse finito il turno". 

LA MOGLIE DEL CAPOTRENO: "LA NOTTE PIU' BRUTTA DELLA MIA VITA" - "Questa è la notte più brutta e lunga della mia vita, mio marito è una roccia anzi la nostra roccia!". Lo ha scritto ieri sera sulla sua bacheca di Facebook la moglie di Carlo Di Napoli, il capotreno che ieri è stato aggredito con un machete da un gruppo di ragazzi sudamericani alla stazione ferroviaria di Villapizzone, a Milano. "Non pensavo di essere circondata da così tante persone che ci vogliono bene! Grazie, io non mollo e neanche Carlo!", continua il messaggio della donna, che pochi mesi fa ha avuto un bambino con il ferroviere ferito. 

I MINISTRI - Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole, ha fatto visita nel pomeriggio al capotreno: "Ho portato la mia vicinanza, quella del presidente Renzi e di tutto il governo. Quanto accaduto e' molto grave, i colpevoli vanno puniti subito per quanto hanno fatto", ha sostenuto Martina, stando a quanto riferisce una nota. "Certa politica deve evitare strumentalizzazioni, soprattutto chi ha avuto responsabilita' in passato", ha aggiunto.

Angelino Alfano, ministro dell'Interno, si è dal canto suo complimentato con il questore di Milano e il dirigente della squadra mobile. "Sono state arrestate due persone di 20 e di 19 anni, dell'Ecuador e di El Salvador, perche' ritenute responsabili dell'aggressione ai ferrovieri in servizio presso la stazione di Milano". 

Villapizzone, drammatica aggressione a un capotreno aggredito con machete: ha perso un braccio

MARONI: "SE NECESSARIO SI SPARI SUI TRENI" - "Abbiamo chiesto di mettere militari e polizia per contrastare questi fenomeni" e "se e' e' necessario sparare, si spari". Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Maroni parlando dell'aggressione ai ferrovieri di Trenord. Maroni ha poi riferito che nel pomeriggio le istanze della Regione saranno portate anche al comitato provinciale per la sicurezza convocato d'urgenza dal prefetto."Chiederemo misure per garantire la sicurezza dei macchinisti, voglio qualcuno che impedisca questi episodi", ha ribadito. 

BERLUSCONI: "SOTTO CHOC" - «Sono sotto choc per quanto successo a Milano. Polizia comunale e forze dell'ordine devono lavorare con l'esercito». Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenendo al telefono alla chiusura della campagna elettorale di Sergio Cassano a sindaco di Valenza. «Siamo invasi, ma il governo dov'è?». 

SORTE: "SUI TRENI FORZE DELL'ORDINE PRONTE A SPARARE" - "Siamo sconvolti per quello che è successo questa notte. Il livello di insicurezza è troppo alto. Vogliamo il presidio dei militari in tutte le stazioni e sui treni Forze dell'Ordine armate, formate e pronte anche a sparare ". Lo ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte che, insieme all'amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè, ha seguito da subito il gravissimo episodio verificatosi questa notte nella fermata milanese di Villapizzone del Passante ferroviario. Sorte questa mattina si recherà in ospedale a trovare il macchinista ferito. "A lui, e alle loro famiglie - ha detto - esprimo tutta le nostra vicinanza e solidarietà Mi auguro che la giustizia possa fare velocemente il suo corso e che gli aggressori.

REAZIONI DAL MONDO POLITICO E IL COMITATO SICUREZZA IN PREFETTURA

Rilievi polizia scientifica stazione Milano Villapizzone

PAURA TRA LA GENTE - "Non ci riusciamo a crederelo abbiamo letto stamattina sui giornali" dice una donna che in compagnia di un'amica si trova a Milano per visitare Expo. "È questo uno dei tanti commenti raccolti stamani dagli addetti dell'Atm nel mezzanino della metropolitana di Rho-Expo dopo che ieri sera, lungo la tratta ferroviaria un capotreno e un suo collega hanno subito una brutale aggressione a colpi di machete". Sì, molti sono rimasti stupiti e preoccupati da questo episodio - racconta un addetto alla vigilanza -. E anche se è successo lungo la tratta ferroviaria la gente mette un pò tutto insieme anche perché le stazioni della metro e delle ferrovie sono interconnesse". Insomma, il grave episodio di ieri sera halasciato un segno dopo gli attimi di paura vissuti su un convoglio che proveniva da Expo. 

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