In 30 anni la Lombardia ha perso il 20% della terra coltivata

Ad affermarmo è la Coldiretti: secondo l'associazione, in regione sono 325mila le persone che vivono in zone a rischio frane o alluvioni

Un trattore (foto di repertorio)

Un trattore (foto di repertorio)

Milano, 5 dicembre 2016 - Negli ultimi 30 anni la Lombardia ha perso il 20% della terra coltivata, con un taglio di oltre 234mila ettari, pari a due volte la superficie della provincia di Milano. E in regione oltre 325mila persone si trovano in zone di un potenziale pericolo idrogeologico, ossia a rischio frane e alluvioni. Questo il quadro che emerge da un’analisi della Coldiretti Lombardia divulgata in occasione della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre. Su un territorio più fragile si abbattono – sottolinea la Coldiretti - i cambiamenti climatici con precipitazioni sempre più intense e frequenti. Solo quest’anno la Lombardia “è stata colpita da 15 tempeste di pioggia e grandine per 10 milioni di euro di danni. Il risultato è che in Italia sono 7.145 i comuni italiani a rischio frane e/o alluvioni”. Mentre “in Lombardia su 1.544 comuni quelli a rischio sono 1.173 (il 76%)”.

Secondo l’associazione degli agricoltori per proteggere la terra e i cittadini l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola. Un obiettivo che, comunque, "riguarda l’intera Europa dove vengono distrutti 100.000 ettari di suolo fertile ogni anno”. Per questo Acli, Coldiretti, Fai (Fondo Ambiente Italiano), Inu (Istituto Nazionale di Urbanistica), Legambiente, Lipu, Slow Food, Wwf e altre realtà italiane, insieme a 400 organizzazioni europee, si sono unite nella campagna #salvailsuolo.

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