Ex calciatore ucciso, la vita parallela dell'informatico: il traffico di auto

Si indaga ancora su Raffaele Rullo, sulle tracce dell'Audi della vittima

Raffaele Rullo e Antonietta Biancaniello, madre e figlio accusati di omicidio

Raffaele Rullo e Antonietta Biancaniello, madre e figlio accusati di omicidio

Milano, 17 dicembre 2017 - Un misterioso traffico di veicoli. E un’auto svanita nel nulla. Due spunti per un’indagine tutt’altro che chiusa. Sì, perché, risolto il caso dell’omicidio di Andrea La Rosa, ai carabinieri del Comando provinciale di Milano restano da approfondire filoni d’inchiesta emersi con il passare dei giorni, cristallizzati dalle intercettazioni telefoniche e dagli accertamenti su Raffaele Rullo, 35enne tecnico informatico con una vita parallela. Come si legge nel decreto di fermo a carico dell’uomo e della madre Antonietta Biancaniello, entrambi accusati dell’assassinio e della soppressione del cadavere del dirigente sportivo del Brugherio, «è emerso il coinvolgimento di Raffaele Rullo in un illecito traffico di autovetture finalizzato a commettere truffe in danno delle assicurazioni». 

Un giro vorticoso, tra Italia ed estero, al quale «la madre sembra partecipare attivamente» e del quale «sua moglie è certamente a conoscenza». Non risulta invece – «ma neanche si può escludere», precisano gli inquirenti – che «in tale attività illecita fosse entrato Andrea La Rosa». Forse ci è entrato inconsapevolmente e senza volerlo, finanziando Rullo con tre tranche da 5mila, 10mila e 15mila euro (più gli 8mila che aveva con sé la sera della sparizione). Una cosa è certa, però: i legami che il tecnico informatico ha via via stretto nel sottobosco della delinquenza («Solidi collegamenti con ambienti criminali internazionali», li definisce il pm) gli sono tornati utilissimi quando si è trattato di far scomparire l’Audi A3 che La Rosa guidò la sera del 14 novembre da viale Certosa a via Cogne, prima di essere aggredito e ucciso. Che fine ha fatto la berlina del 35enne? I militari non l’hanno ancora trovata. «È più che plausibile – sottolineano gli investigatori – che sia definitivamente sparita proprio attraverso i “loschi giri” di Rullo in questo settore».

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