Bullismo, una legge per prevenzione e assistenza. Anche online

Il provvedimento è passato all'unanimità, ora approderà in Consiglio il 24 gennaio per il via libera definitivo. Nel mirino anche i fenomeni del web

Cyberbullismo

Cyberbullismo

Milano, 12 gennaio 2017 - Una legge per contrastare bullismo e cyberbullismo. È stata approvata oggi all’unanimità dalla commissione regionale Cultura. Adesso il provvedimento arriverà in Consiglio regionale il 24 gennaio per il via libera definitivo. Il disegno di legge, relatori i consiglieri Fabio Pizzul (PD) e Jari Colla (Lega Nord), affronta il problema a tutto campo: bullismo telematico, realizzazione e diffusione online di video e immagini, molestie all’interno di chat-room, blog o forum, web-reputation, bullismo a sfondo sessuale.

Secondo l’indagine svolta dal gruppo di lavoro 'Semi di melo', in collaborazione con l’Università Bicocca, in Lombardia sarebbero 71mila i ragazzi d’età compresa tra i 15 e i 24 anni ad aver avuto esperienza diretta di episodi di cyberbullismo, mentre oltre 230mila conoscono amici che hanno avuto questi problemi. La proposta di legge mira alla prevenzione, attraverso un largo raggio di interventi in ambito scolastico, e nei luoghi di aggregazione giovanile, con il coinvolgimento diretto delle famiglie. Sono previste campagne di sensibilizzazione e di informazione, promozione di iniziative culturali sui temi di legalità e del rispetto reciproco. La proposta di legge costruisce e finanzia percorsi di assistenza alle vittime attraverso psicologi ed esperti e con il supporto associazioni e istituzioni attive sul territorio.

La legge, inoltre, istituisce presso la Giunta regionale la Consulta sul bullismo e cyberbullismo, allo scopo di raccogliere informazioni e iniziative per individuare percorsi e valorizzare le diverse iniziative esistenti, per giungere a creare una rete di sostegno agli adolescenti più fragili e di contenimento di coloro che mettono in atto comportamenti da bulli. La Giunta regionale trasmetterà al Consiglio annualmente una relazione con i risultati conseguiti nel prevenire e contrastare il fenomeno. Per il 2017 vengono stanziati 300mila euro.

Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat, tra i ragazzi che usano cellulare e Internet il 5,9% ha denunciato di avere subito ripetutamente atti vessatori tramite sms, mail, chat o social network. Il 7,1% delle vittime sono ragazze contro il 4,6% dei maschi. E ancora: il recente studio effettuato su un campione di adolescenti lombardi e realizzato dal gruppo di lavoro 'Semi di melo', in collaborazione con l'Università Bicocca e con il sostegno di Regione Lombardia, rivela che il 20,5% degli intervistati dichiara di non trovare alcuna differenza nelle relazioni via web o personali; il 42% dei minorenni e il 43% dei maggiorenni hanno incontrato dal vivo persone conosciute online, il 18% è incappato nella diffusione di proprie immagini imbarazzanti e il 45% conosce coppie di coetanei che si scambiano immagini provocanti/osè.

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