Brebemi si aggrappa alla bretella: così cresceranno traffico e incassi

Al via i lavori del raccordo con la A4: porterà 60mila veicoli al giorno

Il presidente di Brebemi consegna tre nuove auto alla Polizia stradale

Il presidente di Brebemi consegna tre nuove auto alla Polizia stradale

Milano, 21 gennaio 2017 - I cantieri veri e propri inizieranno venerdì prossimo. L’obiettivo, insiste ormai Brebemi da mesi, è di chiudere i lavori della bretella che collegherà l’A35 all’A4 entro la fine dell’anno. Se tutto andasse secondo i piani della società guidata da Francesco Bettoni, a tre anni e mezzo dal taglio del nastro l’autostrada Argentea, come è stata soprannominata la Brescia-Bergamo-Milano, sarebbe nelle condizioni di raggiungere i 60mila veicoli di traffico giornaliero, ovvero l’obiettivo base del piano industriale. Traguardo di costante rinviato dai vertici del gruppo, che hanno giustificato il transito di mezzi sotto le attese per la scarsa segnaletica, la poca conoscenza della tratta alternativa alla A4, e la mancata costruzione della bretella. Sul destino dell’opera grava da qualche settimana il ricorso al Tar della Lombardia presentato da Legambiente. Per Dario Balotta, responsabile trasporti dell’associazione ambientalista, «il collegamento Brebemi-A4 non è una variante del progetto Brebemi ma una nuova opera che introduce una modifica sostanziale del tracciato della A35 così come era stato approvato nel 2009». Per questo, Legambiente chiede la sospensione dei lavori. Al momento i cantieri sono ai blocchi di partenza, il progetto esecutivo è pronto e ora si entra nella fase della costruzione. Un’interconnessione di sei chilometri, un decimo del tracciato complessivo di Brebemi, «per un nuovo consumo di suolo di 60 ettari», argomenta Legambiente, e «dove è prevista una piastra di cemento per far spazio al casello autostradale di 11 piste».

Lavori a cui aggiungere una serie di «pressioni ambientali», spiega Balotta, tra cui «cave, discariche, strade, ferrovie e industrie», che «pregiudicano la qualità dell’aria, il clima acustico, la qualità delle acque e l’uso del suolo». Per Brebemi, però, «questa interconnessione è necessaria per collegare finalmente Brebemi alla rete autostradale nazionale sul versante Est e sopperire alla mancata realizzazione, da parte di altri soggetti, di importanti collegamenti infrastrutturali previsti dal progetto originario, la cui assenza oggi penalizza fortemente la possibilità di utilizzo della A35». Detto in altre parole, senza bretella ai 60mila veicoli non si arriva. «I numeri sono in costante crescita registrando un incremento del 25,3% rispetto ai volumi di traffico del 2015. In particolare la crescita dei veicoli leggeri è stata del 22% e quella dei mezzi pesanti del 34%, comportando un aumento dei ricavi totali da pedaggio, nel 2016, del 28%», ha dichiarato il presidente Bettoni ieri, a margine della consegna di tre vetture alla Polizia stradale per il pattugliamento di Brebemi. Ma questi incrementi non bastano per rispettare le previsioni del piano industriale ritoccato al ribasso. Da 80mila a 60mila veicoli al giorno, su un’autostrada costata 2 miliardi, che sta applicando una politica di sconti e che ha impiegato quasi due anni per reclutare i gestori delle aree di servizio (ancora da costruire).

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