Papalia, cauzione mai pagata: il boss rischia ancora il carcere

Buccinasco, doveva 50 milioni di lire. "Soldi finiti"

 Rocco Papalia è tornato libero dopo avere scontato la sua pena Ora rischia un’altra condanna

Rocco Papalia è tornato libero dopo avere scontato la sua pena Ora rischia un’altra condanna

Buccinasco (Milano), 23 novembre 2017 - In vecchie lire sono 50 milioni, che ora corrispondono esattamente a 25.822,85 euro. Il Tribunale di Milano nel 1994, quando ha discusso dell’applicazione della sorveglianza speciale a Rocco Papalia, aveva disposto per il boss anche il pagamento di questa cifra, «all’ordine di deposito», cioè a titolo di cauzione. Ma questi soldi Papalia non li ha mai versati. Indagini preliminari concluse, ora a Papalia è stata imputata la contravvenzione: non ha versato il denaro e non ha offerto «garanzie sostitutive». Quest’anno, durante le udienze per convalidare o sospendere il provvedimento della sorveglianza speciale, Rocco Papalia ha continuato a ripetere che per campare si affidava completamente al lavoro della moglie.

Adriana Feletti ha un baretto, il Pancaffè, a Milano in via Ludovico il Moro al 159. Due chilometri e mezzo di distanza da via Nearco al 6, Buccinasco, dove il boss è tornato a vivere nella villetta che condivide con i minori profughi seguiti dall’associazione Villa Amantea, che abitano nella parte confiscata. Insomma, nessun reddito per il boss. 67 anni compiuti da pochi giorni e una certificata invalidità al 75%. Condizioni di salute «imperfette», le ha definite il Tribunale di Milano quando ha discusso sulla sua pericolosità sociale e lo ha invitato a cercarsi un lavoro. Uscito dal carcere dopo 26 anni di reclusione, il boss della ‘ndrangheta che ha creato con i fratelli Antonio e Domenico un impero a Buccinasco fatto di sequestri di persona, omicidi e traffici di droga, si trova ora a dover rispondere anche del mancato pagamento di questi 25mila euro che, almeno sulla carta, anzi, sulla Legge 575 «Disposizioni contro la mafia», potrebbero riaprire le porte del carcere. La pena per il mancato deposito è infatti l’arresto da sei mesi a due anni. Ma rimane solo sulla carta, anche perché l’ultima sentenza di appello ha revocato la sorveglianza speciale per Papalia (solo in libertà vigilata). Quindi, l’imputazione potrebbe fare la stessa fine. I legali del boss hanno tempo venti giorni per presentare memorie. Papalia può anche richiedere di sottoporsi a interrogatorio per difendersi.

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