L’eroina che uccide al boschetto di Rogoredo. Il caso finisce in Parlamento

La Lega a Minniti: "Più controlli". Rozza: chiedete prima in Regione

Dall'inizio dell'anno almeno quattro morti per sospetta overdose (NewPress)

Dall'inizio dell'anno almeno quattro morti per sospetta overdose (NewPress)

Milano, 3 novembre 2017 - Il via vai  non si è mai interrotto. Nonostante decine di controlli di polizia, carabinieri e vigili. L’ultimo dei militari, ieri mattina, ha fotografato numeri consolidati: una ventina di tossicodipendenti in attesa nei pressi del boschetto di via Sant’Arialdo, il doppio nell’area di via Orwell, tra i piloni della tangenziale e la linea dell’Alta velocità. Sono gli eroinomani di Rogoredo, quelli che continuano a mettersi in fila per la dose quotidiana. E gli spacciatori sono sempre lì: nascosti dietro gli arbusti o protetti dalle recinzioni che delimitano la zona dei binari. Intendiamoci, qualcosa è cambiato negli ultimi mesi.

L’area verde è stata affidata dal Comune all’associazione Italia Nostra, che avrà il compito di gestire quei 650mila metri quadrati e di tenerli il più possibile puliti e vivibili. Al momento, però, siamo ancora in una fase preliminare. E cancellare quella zona dalla mappa delle piazze di spaccio più frequentate del Nord Italia è questione complicata. Ieri la Lega Nord ha riacceso i riflettori sul tema, presentando un’interrogazione al ministro dell’Interno Marco Minniti (la seconda dopo quella senza risposta di luglio): «Vogliamo richiamare l’attenzione sull’allarme eroina a Milano, dove da inizio anno ci sono state sei vittime per overdose», spiegano i due firmatari Marco Rondini e Paolo Grimoldi. In realtà, di numeri ufficiali non ce ne sono ancora: arriveranno a metà 2018, messi in fila nella relazione della Direzione centrale servizi antidroga. Stando a quanto risulta al Giorno, in città si sono contate nel 2017 quattro morti per overdose da eroina. La prima è datata 8 febbraio: un uomo di 52 anni trovato immobile con la schiena appoggiata a una struttura di cemento in via Orwell. La seconda il 21 giugno: inutili i soccorsi per F.M., 39enne italiano deceduto in un albergo di via Toffetti. Il primo ottobre tocca a Paolo G., 48 anni: soccorso in gravissime condizioni dai sanitari del 118 e morto dopo il ricovero al Monzino. E qualche giorno dopo l’ultimo caso: un altro 48enne deceduto a Quarto Oggiaro. Cifre in linea con quelle registrate nel 2015, ma comunque preoccupanti. Rondini e Grimoldi chiedono a Minniti «un drastico intervento: più uomini, mezzi e risorse per pattugliare il territorio».

In attesa della risposta, la replica arriva dall’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza: «La questione del ritorno all’uso dell’eroina ci preoccupa moltissimo e non certo da oggi. Prima di fare interrogazioni al ministro Minniti, Rondini e Grimoldi dovrebbero chiedere a Regione Lombardia su quello che sta facendo per prevenire questo fenomeno e per il recupero dei tossicodipendenti: la Sanità è di competenza regionale, e su questi temi la Lombardia sta facendo dei grandi passi indietro».

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