Blocco del traffico a Milano e Pavia. Comuni in ordine sparso contro lo smog

Stop alla circolazione delle auto da lunedì 28 a mercoledì 30 dicembre dalle 10 alle 16. Pisapia: «Ma le immatricolazioni scendono» di LUCA ZORLONI LA MAPPA DEL BLOCCO - TUTTE LE INFORMAZIONI

Blocco del traffico a Milano il 28, 29 e 30 dicembre. Anche nell'hinterland e a Pavia

Blocco del traffico a Milano il 28, 29 e 30 dicembre. Anche nell'hinterland e a Pavia

Milano, 28 dicembre 2015 - Il gong suonerà stamattina alle 10. Fino a mercoledì Milano ferma le auto. Nel capoluogo, dove ieri l’aria fuorilegge superava il 32esimo giorno consecutivo, lo stop ai veicoli dura fino alle 16, con poche eccezioni, libertà di spostamenti con il car sharing, un biglietto agevolato per i trasporti pubblici e la minaccia di multe fino a 663 euro. E come il capoluogo faranno Pavia (dove pure sabato, dati Arpa, il Pm10 è sceso a 41 μg/m3) e 12 Comuni dell’hinterland meneghino: Corsico, Buccinasco, Cesano Boscone, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Paderno Dugnano, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni, Cernusco sul Naviglio e Settimo Milanese. Rho, la città di Expo al confine con il capoluogo, si organizza in proprio: il divieto alla circolazione (LEGGI TUTTE LE INFORMAZIONI) comincia domani, sempre dalle 10 alle 16 e fino a mercoledì (BLOCCO DEL TRAFFICO: GUARDA LA MAPPA).

Mantova, al contrario, ha giocato d’anticipo. Sabato, in piene feste di Natale, il sindaco Mattia Palazzi ha spento i motori dei diesel euro 3 (senza filtro antiparticolato) dalle 8.30 alle 18 e dalle 7.30 alle 10 quelli dei mezzi commerciali. Nell’ex capitale dei Gonzaga, d’altronde, il Pm10 viaggia già da dieci giorni sopra il limite massimo di 50 microgrammi per metro cubo e proprio a Santo Stefano ha raggiunto quota 68 μg/m3. Gli altri, nel frattempo, stanno a guardare, in attesa che questa sera la Regione sciolga le riserve sul proprio piano antismog. Comprese le grandi città dove il Pm10 ha sforato la soglia di guardia: da Bergamo, dove sabato l’Arpa ha registrato 63 μg/m3, a Monza (60 μg/m3), da Como (65 μg/m3) a Cremona (66 μg/m3). Nella guerra all’inquinamento, di fatto, ognuno fa da sé. Comuni in ordine sparso, con un canovaccio di divieti simile (il protocollo di Mantova, per intendersi, vale anche per tutta l’area metropolitana di Milano e prevedono entrambi accorgimenti anche per il riscaldamento di case e negozi) ma tattiche adattate a una situazione che si profila come la più grave degli ultimi anni, complice un cielo sgombro da nuvole di pioggia almeno fino a lunedì prossimo. I dati dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Lombardia evidenziano che dall’inizio del 2015 Milano ha sforato per 97 giorni i limiti di smog. Fanno circa tre mesi e tre volte tanto rispetto ai limiti di legge.

E mentre la catena di supermercati il Gigante modifica gli orari di apertura per adattarli al blocco delle auto (dalle 8 alle 23 a Cinisello e Sesto), il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, difende il provvedimento. «Tanto che il 2015, nonostante la situazione sfavorevole attuale sarà comunque il quarto anno migliore da quando si rilevano i dati dell’aria (2002, ndr)». «Con Area C si sono evitati in tre anni 25 milioni di transiti di auto nel centro – sottolinea il numero uno di Palazzo Marino –. E sono stati portati a settemila i mezzi in condivisione, che hanno contribuito a ridurre il numero di auto immatricolate». «Nemmeno i sindaci del Pd seguono Pisapia – controbatte il capogruppo di Fdi- An in Regione Lombardia, Riccardo De Corato –. A Monza e Padova il tasso di polveri sottili è peggiore rispetto a quello milanese ma gli amministratori si guardano bene da imporre limitazioni del tutto inutili». «Il blocco delle auto non serve, un uso più coscienzioso dell’automobile è un problema culturale e il divieto a tutti è una violenza», insiste il candidato sindaco Corrado Passera. Per Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente, «la mobilità pubblica e sostenibile crolla fuori Milano con tassi del 10% mentre dovrebbe essere programmata e gestita da un’authority metropolitana. Milano e la Lombardia sono attraversate da una valanga di tir inquinanti che non possono essere limitati da divieti ma dal rilancio del trasporto merci su ferrovia, crollato al 6%». luca.zorloni@ilgiorno.net

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