Bici rubate a Cinisello, è lite fra proprietari

Le foto segnaletiche su Internet scatenano la corsa a rivendicare la restituzione. Anche in tre per un solo mezzo

le bici rubate trovate in cima a un palazzo

le bici rubate trovate in cima a un palazzo

Ciniasello Balsamo (Milano), 20 febbraio 2018 - «Guardi, quella bicicletta è mia». Peccato che a rivendicare il possesso della stessa due ruote miracolosamente recuperata dai ladri ci abbia già pensato qualcun’altro. In alcuni casi, anche altre due persone. Che quello di Cinisello Balsamo sia stato il ritrovamento di mezzi rubati più corposo degli ultimi anni è ormai chiaro a tutti. Ma ora ciò che rischia di creare qualche problema è la messa a punto di una procedura che consenta la riconsegna della refurtiva a un pubblico di centinaia di persone, che legittimamente reclamano ciò che pensavano perso per sempre. Una settimana dopo il ritrovamento di 173 biciclette rubate e nascoste sul tetto di una fabbrica dismessa, la situazione è ancora di stallo. La polizia locale, prevedendo che si sarebbe tratto di una procedura di dimensioni inedite e dal profilo giudiziario molto delicato, aveva preso tutte le contromisure già prima di salire su quel tetto di viale Fulvio Testi per prelevare i mezzi e centinaia di accessori che le accompagnavano. Ma tutto rischia di essere più complesso del previsto.

Da venerdì scorso, dopo il giorno in cui hanno cominciato a circolare su Internet le immagini delle bici recuperate e catalogate dai vigili cinisellesi in collaborazione con i colleghi di Milano, si è scatenata una vera corsa. Nella sola giornata di venerdì sono state una ventina le persone che si sono presentate affermando di aver riconosciuto tra le foto quello che era stato loro rubato. Moltissimi quelli che hanno telefonato per avere notizie sulle procedure per rientrarne in possesso. Da subito stanno emergendo i primi limiti: in tre, venerdì scorso, si sono presentati affermando di essere proprietari della stessa bici. Una mountain bike di marca molto diffusa e di colore nero. Ma non si tratta del solo caso di doppio riconoscimento. Per questo, il comando di polizia locale sarà ferreo nel chiede una prova di acquisto o di possesso della bicicletta. La denuncia di furto o smarrimento farà fede se sarà dettagliata la natura del mezzo rubato. Dunque non dovrà essere una denuncia generica. In alcuni casi potrà essere utilissimo lo scontrino. Infatti, alcuni venditori specializzati inseriscono nello scontrino o nella fattura il numero di telaio. Pochi danno importanza al codice impresso sul telaio (sotto la pedaliera) di quasi la totalità delle biciclette. Basterebbe fotografarlo all’atto dell’acquisto della bici per avere una prova certa di possesso. Così come alcuni consigliano di scattare sempre una fotografia in sella alla propria bici, per dimostrare di averla posseduta e ricordarne i dettagli. Tornando alle due ruote cinisellesi, la polizia locale sta verificando con la procura della Repubblica di Monza le modalità per giungere il dissequestro. Prima di allora i vigili potranno solamente raccogliere le richieste dei cittadini e metterle in attesa.

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