Bimbo precipitato dal settimo piano: volo di 20 metri, neanche una frattura / FOTO

Il piccolo, 4 anni, in osservazione al Niguarda: ha solo contusioni

Il palazzo dal quale il bimbo è precipitato su una tettoia

Il palazzo dal quale il bimbo è precipitato su una tettoia

Milano, 24 ottobre 2017 - Romy, il nome di fantasia che abbiamo dato al bimbo di 4 anni precipitato domenica mattina dal settimo piano di un palazzo allo Stadera, ieri era ancora ricoverato in osservazione alla Pediatria del Niguarda. Precauzioni necessarie in un caso così, che ha del miracoloso per chi ci crede, e dell’eccezionale per chi crede invece solo nelle leggi della fisica. Perché dopo un volo di 20 metri questo bambino, caduto su una tettoia improvvisata in un giardinetto condominiale e poi di rimbalzo su un cespuglio, non ha nemmeno una frattura: lo hanno confermato le Tac ripetute fino a domenica sera. Il bimbo, di origini filippine, è sveglio, lucido e in quel salto spaventoso si è procurato solo delle contusioni. Ora le indagini della polizia dovranno chiarire le eventuali responsabilità della donna che lo aveva in custodia, un’amica della mamma. Secondo quanto ricostruito finora dagli investigatori dell’Upg, il piccolo è stato preso in consegna dalla 42enne nel primo pomeriggio di sabato, visto che la mamma era impegnata per lavoro. Le due erano rimaste d’accordo per rivedersi la sera, ma poi la donna ha rassicurato la mamma del bimbo: «Non ti preoccupare, ci vediamo domattina». Cioè domenica. Appuntamento in chiesa in piazza Bonomelli. Solo che lì donna e bambino non ci sono mai arrivati. Romy si è svegliato un po’ irrequieto: voleva la mamma, come peraltro confermato anche da alcuni vicini.

La donna si è assentata in un paio di occasioni per andare in bagno. E in quei minuti Romy, forse per recuperare dei colori che gli erano caduti, si è sporto troppo dalla mansarda che dà sul tetto ed è caduto, precipitando per una ventina di metri. Per fortuna, è atterrato su una tettoia in plexiglass, e in particolare in un punto senza sostegni sottostanti in legno: la struttura in plastica ha fatto da cuscinetto per il piccolo, poi rimbalzato sulle sterpaglie del cortiletto interno. A far scattare l’allarme sono stati due ragazzi che stavano fumando sul balcone di un palazzo di fronte e che hanno assistito alla scena in diretta. I giovani si sono precipitati in via Isimbardi per individuare il punto esatto della caduta, aiutati da alcuni coetanei nordafricani che vivono al piano terra dell’edificio e da un parente della donna che aveva in custodia Romy, residente al sesto piano. Le ricerche si sono concluse dopo pochi minuti. E la paura pian piano ha lasciato spazio al sollievo. 

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