"Vi sentite sicuri all’oratorio?" E tentano di rapire tre bambini

Carugate, blitz di due kenioti al cinema parrocchiale: arrestati

Un'immagine del cinema parrocchiale

Un'immagine del cinema parrocchiale

Carugate (Milano), 17 ottobre 2017 - Ben vestiti, addirittura distinti, entrano al bar del Cinema nell’intervallo. Non uno qualsiasi, ma nell’affollatissimo foyer parrocchiale di Carugate, hinterland di Milano, domenica pomeriggio. La coppia non desta alcun sospetto, poi, all’improvviso la situazione precipita. Lei afferra tre piccoli, di 11, 10, 7 anni e urla: «Siete così certi che i vostri figli siano al sicuro?», prima di tentare di portali via.

I carabinieri di Vimercate, che hanno arrestato i due in poche ore - l’accusa per loro è tentato sequestro di persona -, hanno pochi dubbi. Volevano rapirli. Un piano sventato dai genitori stessi dei ragazzini, presenti, dal personale dell’oratorio, proprietario della sala Don Bosco, teatro dell’inquietante episodio, dai contorni da chiarire e da molti altri avventori, famiglie corse a godersi «Baby boss» nel giorno del riposo. C’erano 150 persone. Ora, i due kenioti, lui 38enne, lei 34enne, che hanno seminato il panico, sono a San Vittore, in attesa di incontrare il giudice. I testimoni raccontano di una donna «in evidente stato di alterazione». Sembrava avesse bevuto. Ma trenta secondi sono pochi per stabilire le reali intenzioni di chi si rende protagonista di un’irruzione del genere, ci penserà la magistratura a fare luce sulla vicenda.

Pochi istanti, è vero, ma di autentico timore, per chi era vicino al bancone del bar, dove è andata in scena la sequenza. Il sindaco Luca Maggioni definisce l’accaduto «molto grave», ma non trancia giudizi. «Aspettiamo che gli investigatori ci spieghino l’accaduto. Non tirerei conclusioni affrettate». «Qui, non è mai successo niente del genere. L’aumento esponenziale della popolazione non ci ha trasformato in un quartiere dormitorio, la comunità è attiva e vivace e ha nell’oratorio un importante punto di riferimento. Non sono mai successi prima fatti allarmanti». I due presunti rapitori abitano in città da tempo. Hanno residenza e sono cattolici. Una precisazione importante, perché la ridda di commenti che si è scatenata quando la notizia è volata di casa in casa, ha fatto gridare qualcuno allo jiadista. Ipotesi priva di fondamento. Ma l’indagine va avanti. «Monitoreremo la situazione costantemente», promette Maggioni, che smentisce l’esistenza di un’emergenza sicurezza entro le mura cittadine. «I problemi non mancano, ma non ci sono situazioni di rischio».

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