Autonomia Lombardia, insediato tavolo. Maroni: "Chiudere su risorse entro gennaio"

Si discute di istruzione, di grandi reti di trasporti, di coordinamento della finanza pubblica e di rapporti internazionali

Insediato tavolo per autonomia Lombardia

Insediato tavolo per autonomia Lombardia

Milano, 21 novembre 2017 - A Milano si è insediato il Tavolo per l' Autonomia della Lombardia. Presenti il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, il presidente della Lombardia, Roberto Maroni e la delegazione dell'Emilia Romagna, ma senza il presidente Stefano Bonaccini. Sede dell'incontro, il belvedere al 39esimoo piano di Palazzo Lombardia, il grattacielo sede della Giunta regionale. Maroni ha anticipato il merito della discussione già iniziata a Roma e Bologna. "Qui - ha detto - si discute di istruzione, di grandi reti di trasporti, di coordinamento della finanza pubblica e di rapporti internazionali". "Oggi - ha proseguito - illustriamo le nostre posizioni, il Governo valuterà le richieste nel giro di due settimane e ci darà una risposta. A quel punto inizierà la trattativa vera e propria che mi auguro si concluda entro fine dicembre. A gennaio invece la trattativa sarà sulle risorse, da chiudere entro la fine di gennaio con un accordo che eviti la contaminazione della campagna elettorale". 

BRESSA: "IMPOSSIBILE LOMBARDIA OTTENGA 23 MATERIE" - E' "assolutamente impossibile" che la Regione Lombardia ottenga l'affidamento di tutte e 23 le materie per cui chiede maggiore autonomia dallo Stato. E' quanto ha precisato il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa. "Questo e' impossibile da un punto di vista costituzionale - ha sostenuto -. Cosi' come e' impossibile la richiesta che fa il Veneto di trattenere i nove decimi" delle tasse. "Ci sono delle sentenze della Corte costituzionale che spiegano che non e' possibile - ha spiegato -. Stiamo parlando di un regionalismo differenziato che e' su singole materie e competenze, se fosse su tutte sarebbe una Regione a statuto speciale cosa che non e' perche' le regioni a statuto speciale sono definite dalla Costituzione e quelle cinque sono". Bressa ha proseguito: "Io preferisco partire bene e chiudere bene anche un accordo limitato su poche materie, che non significa che non possa essere esteso ad altre, piuttosto che fare una cosa poi destinata ad abortire. Se noi sbagliamo questa prima fase, dimostriamo che non siamo in grado di dare attuazione al terzo comma del 116".  A chi gli chiedeva se c'è ottimismo sull'esito della trattativa, ha risposto: "Non è una questione di ottimismo o pessimismo ma è importante che ci sia la trattativa. Non vorrei che dimenticassimo che sono passati 16 anni (dall'approvazione della riforma del titolo V, ndr). Bisogna chiarire una cosa: noi stiamo discutendo di competenze e materie. Quindi, stiamo discutendo di autonomia amministrativa che può comportare anche un' autonomia legislativa. Una volta definito questo, si passa alle risorse. Finché non si è definito quali sono gli argomenti e le materie oggetto di maggiore autonomia - ha chiarito Bressa - è inutile parlare di risorse. Stiamo parlando nell'ambito delle risorse date. La sfida è per l'efficienza, per la maggiore qualità e capacità di incidere nella gestione dei servizi. Non è che alla fine di questo ci saranno delle risorse in più".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro