Autonomia Lombardia: Cattaneo, Malvezzi, Romeo e Galli sono i primi nomi della delegazione

Decise anche le materie che Palazzo Lombardia vorrebbe portare al tavolo negoziale che si terrà a Milano

GOVERNATORE Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, guiderà la delegazione

GOVERNATORE Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, guiderà la delegazione

Milano, 14 novembre 2017 - I nomi della delegazione del Consiglio regionale ci sono quasi tutti. E anche quelli delle materie che Palazzo Lombardia vorrebbe portare al tavolo negoziale che si terrà a Milano. Ieri pomeriggio il presidente del Consiglio lombardo, Raffaele Cattaneo, ha riunito la Conferenza dei capigruppo e dei presidenti delle commissioni per decidere la formazione della delegazione regionale che parteciperà ai tavoli negoziali per la trattativa sulle maggiori competenze con il Governo. La proposta prevede la costituzione di una delegazione bipartisan, di cui facciano parte lo stesso Cattaneo, il presidente della commissione Affari istituzionali Carlo Malvezzi, due rappresentanti della maggioranza (il capogruppo della Lega Nord Massimiliano Romeo e il capogruppo della Lista Maroni Stefano Bruno Galli) e due dei gruppi di minoranza, che però devono ancora comunicare i loro nomi.

Il rappresentante del Pd, probabilmente, sarà il capogruppo Enrico Brambilla; mentre i 5 Stelle devono valutare se la delegazione possa essere, e quindi se partecipare o meno, ma nel caso il nome più accreditato è quello del consigliere Dario Violi. Un dilemma che il Pd, come spiega Brambilla, non si pone: «Parteciperemo al tavolo della trattativa ma non ci facciamo illusioni che nei tempi stretti dettati dalla conclusione delle due legislature, nazionale e regionale, si possa andare oltre una generica dichiarazione d’intenti». La riunione è stata aperta da un intervento del governatore, Roberto Maroni, che ha ripercorso i primi passi degli incontri già tenuti a Roma, confermando come da parte del Governo ci sia la disponibilità a chiudere la trattativa in modo positivo prima delle elezioni.

Le 23 materie oggetto del negoziato verranno distribuite 5 a Milano, 5 a Bologna e le rimanenti 13 a Roma. Di queste 13, altre 5 potrebbero poi essere discusse a Venezia nel momento in cui il Veneto dovesse aderire al negoziato dopo l’approvazione della propria legge. Maroni ha riferito la volontà di portare al tavolo di Milano materie come Istruzione e Norme generali sull’istruzione; Rapporti internazionali e con l’Unione europea delle regioni; Grandi reti di trasporto e di navigazione; Previdenza complementare ed integrativa; Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Il presidente ha poi confermato l’insediamento formale del tavolo a Roma il 16 novembre, poi a Bologna il 17 e a Milano il 21 novembre alle 11.30. L’obiettivo è quello di affidare al Parlamento un disegno di legge di semplice ratifica dell’accordo, senza citare nel dettaglio le singole materie di cui è composto, sulla falsariga di quanto avviene per la ratifica degli accordi internazionali. Ciò consentirebbe di «proteggere» l’accordo istituzionale fra Governo e Regioni raggiunto al termine del negoziato.

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