Parcheggio nel posto dei disabili, sedici multe ogni giorno: "Un malcostume diffuso"

I dati dei ghisa: 2.928 sanzioni nei primi 6 mesi del 2017

Un parcheggio per disabili

Un parcheggio per disabili

Milano, 19 settembre 2017 - I dati parlano chiaro. E raccontano di «un malcostume molto diffuso», per dirla con le parole pronunciate non più tardi di due mesi fa dall’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza. Una che ha fatto della guerra alle cosiddette «soste odiose» un cavallo di battaglia: tutti ricorderanno la spennellata di vernice bianca con la quale segnò la portiera di un’auto posteggiata in divieto di sosta durante un cleaning day in via Monviso. «Pessimo episodio di inciviltà, maleducazione e arroganza: fino a quando ci saranno in giro persone di questo tipo, sarà sempre più difficile far rispettare le regole – il suo post Facebook sul caso di via Montenapoleone –. Mi auguro che il signore che ha diritto al posto disabili sporga denuncia, mi auguro che il 59enne venga severamente punito e mi auguro di non leggere mai più notizie di questo genere».

A dare un’occhiata agli ultimi numeri disponibili, la strada pare in salita. Sì, perché nei primi sei mesi del 2017, gli agenti della polizia locale hanno staccato ben 2.928 contravvenzioni per auto posteggiate in maniera illegittima sugli spazi riservati a disabili e invalidi. Considerando che in città ci sono 4.661 posteggi ad hoc, vuol dire che più della metà di questi (il 62,8%) è stata occupata da chi non ne aveva diritto almeno una volta nella prima metà dell’anno. Numeri allarmantiI. Numeri che purtroppo trovano ulteriori conferme nelle statistiche messe insieme di recente dai vigili di quartiere: 36 verbali per soste su scivoli e spazi riservati ai disabili, 69 su corsie e fermate dell’Atm, 75 sugli attraversamenti pedonali, 23 sulle aree di carico e scarico merci e ben 377 per posteggio sul marciapiedi. Un problema che coinvolge tutti i quartieri: dal centro alla periferia. Il caso di via Montenapoleone è solo l’ultimo di una lunga serie. A proposito della via dello shopping per antonomasia, il presidente del distretto di via Guglielmo Miani ci ha tenuto a precisare: «Il lusso non è sinonimo di maleducazione: chi viene in Montenapoleone per fare acquisti non gode di extraterritorialità, e quindi confidiamo che le forze dell’ordine facciano rispettare i divieti». In realtà, se consentite, noi confidiamo che siano prima di tutto gli automobilisti a rispettare i divieti. 

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