Assessore Cocco, bocciata la mozione di censura. Lei: "Conflitto di interesse non esiste"

Il testo, con voto a scrutinio segreto, ha ricevuto 27 voti contrari da tutta la maggioranza (in aula anche il sindaco Giuseppe Sala, 13 a favore e un astenuto

L'assessore Roberta Cocco

L'assessore Roberta Cocco

Milano, 27febbraio 2017 - "Il conflitto di interesse non esiste e non può esistere". E' quanto ha sottolineato l'assessore alla Trasformazione digitale del Comune di Milano, Roberta Cocco, intervenendo nell'aula del Consiglio comunale dopo che, a porte chiuse e con voto segreto, i consiglieri hanno votato e respinto (con 27 voti contro, 16 a favore e un astenuto) la mozione di censura presentata dall'opposizione. Una mozione arrivata dopo che l'assessore Cocco ha pubblicato, in ritardo di mesi rispetto ai suoi colleghi, la dichiarazione dei redditi relativa al 2015, facendolo anche con un errore relativo alla percentuale delle azioni Microsoft in suo possesso, subito corretto in giornata

Nel pubblicare la situazione patrimoniale e i redditi del 2015 "ho avuto delle resistenze per una questione di privacy mia e della mia famiglia che ho superato grazie ai consigli del sindaco, dei miei compagni di Giunta e dei consiglieri. Per esigenze di trasparenza mi sono adeguata alle regole", ha detto l'assessore comunale. Poi ha proposto due temi di riflessione: sulla "possibilità per chi viene dal mondo delle aziende e delle professioni di accettare incarichi pubblici" e sul "dare giudizi a priori su chi fa dell'onesta' un fondamento di vita". Per ripensare il rapporto tra cittadini e amministrazione pubblica in chiave contemporanea è necessaria una trasformazione tecnologica della macchina comunale, per questo il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha scelto l'assessore Cocco, forte della sua "esperienza di 25 anni in Microsoft, una delle aziende piu' importanti del mondo" che "non e' un mistero che premia i suoi manager con delle stock options che maturano nel tempo" ma le cifre significative rese note "sono frutto del mio onesto lavoro".

Nel momento, però, che sono state pubblicate, alcuni hanno profilato "il conflitto d'interesse". Termine "da usare con cautela, altrimenti un manager non puo' scegliere di impegnarsi nelle istituzioni perche' e' un modello impenetrabile ad altri contributi". "Non sono disposta ad accettare di vedere degradare la mia esperienza professionale. E' ridicolo pensare che le azioni di un manager possano condizionare i valori in Borsa e che in virtu' di un pacchetto di azioni un assessore possa condizionare le scelte dell'amministrazione. Chi lo pensa ha una grossolana conoscenza dei meccanismi di un comune virtuoso come quello di Milano", ha spiegato Cocco. "Il conflitto di interessi non esiste e non puo' esistere per assenza oggettiva della materia", ha assicurato. Poi ha concluso: "Io mi impegnero' per fare al meglio il mio lavoro, per far crescere Milano, renderla sempre piu' forte, piu' giunta, capace di offrire piu' opportunita' per tutti. Confermo il mio rispetto a quest'aula e la mia dedizione assoluta a Milano".

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