Prostituzione e immigrazione clandestina: arrestato "il re dei trans"

Biagio Lomolino, geometra 54enne, metteva i suoi appartamenti a disposizione di transessuali sudamericani ai quali si offriva di procurare permessi di soggiorno

Prostituzione trans (foto di repertorio)

Prostituzione trans (foto di repertorio)

Milano, 18 ottobre 2017 - I carabinieri del comando provinciale di Milano hanno arrestato Biagio Lomolino, un geometra di 54 anni che si faceva chiamare "il re dei transessuali". Doveva scontare sette anni per induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (di transessuali) e per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

I reati contestati fanno riferimento al periodo 2002-2012 e sono stati consumati nell'hinterland di Milano. I militari della sezione Catturandi, diretti da Marco Prosperi, lo hanno bloccato fingendo di essere clienti interessati all'acquisto di una delle sue case di proprietà in zona Isola. Dopo diversi tentativi andati a vuoto (forse perché sospettava potesse essere una trappola), i carabinieri hanno lasciato intendere di voler rinunciare all'acquisto e allora Lomolino si è presentato all'appuntamento. Il geometra, che si spacciava anche per agente immobiliare, è sposato con un transessuale brasiliano e anche grazie a questo legame è riuscito a creare una fitta rete di contatti nella comunità, in particolare nel mondo della prostituzione di genere. Avendo a disposizione 14 appartamenti (di cui dieci di proprietà), li metteva in affitto ai trans dai 1.500 ai 3mila euro al mese. Inoltre, si offriva di procurare permessi di soggiorno per tremila euro e successivamente chiedeva altri 4-5mila euro per "sbloccare" la pratica che in realtà non era mai partita. Quando il truffato si accorgeva che si trattava di un falso, il tono di Lomolino diventava minaccioso e faceva valere il suo status di "re dei trans" minacciando pestaggi da parte di suoi contatti slavi.

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