Papa Francesco sceglie l'arcivescovo di Milano: favorito Delpini, il "prete in bici"

A mezzogiorno l’ufficializzazione. Salvo sorprese dell’ultimo minuto

Mario Delpini, 66 anni, in Duomo

Mario Delpini, 66 anni, in Duomo

Milano, 7 luglio 2017 - Ormai i giochi sono fatti e oggi, a mezzogiorno in punto, sarà ufficializzata la nomina del nuovo arcivescovo di Milano che prenderà il posto di Angelo Scola. E vista l’imprevedibilità di Papa Francesco, grande sparigliatore di carte, l’effetto sorpresa potrebbe essere in agguato. In pole il vescovo Mario Delpini, attuale Vicario generale della Diocesi ambrosiana: è apparso da subito il «favorito», 66 anni a fine mese, un profilo molto «pastorale», attento al rapporto personale con i preti, lontano dalla figura del “prete manager”.

Nel 2012 è stato lo stesso Angelo Scola ad affidargli l’incarico della formazione permanente del clero. Una nomina «calata» da Roma, ma che viene vista nell’ottica della «continuità». Delpini è stato infatti stretto collaboratore degli ultimi tre arcivescovi di Milano, da Carlo Maria Martini che lo volle rettore del seminario a Tettamanzi che l’ha voluto suo ausiliare, sino a Scola che l’ha scelto come numero due della Diocesi.

Diocesi - 1.108 parrocchie, la più grande al mondo - che conosce molto bene. Nomina che reca anche segnali di cambiamento: Delpini non fa parte di nessuna cordata, nessuna corrente, e ha vissuto tutta la sua vita di prete e di vescovo nella diocesi di Milano. Schivo, non frequenta molto i social, all’apparenza «poco comunicativo» per i modi spicci, ma «fine intellettuale», «uomo d’azione», dice di lui chi lo conosce da vicino, potrebbe essere il primo arcivescovo dopo Colombo a governare direttamente la Diocesi. Vive nella Casa del Clero, in via Settala, con i sacerdoti anziani, invece che nei palazzi destinati ai vescovi. Si muove in bicicletta con tanto di casco e giubbotto catarinfrangente. Una scelta di «sobrietà» che deve aver colpito Bergoglio.

D​elpini è nato a Gallarate nel 1951, è cresciuto a Jerago con Orago, in provincia di Varese, è entrato in seminario nel 1967 ed è stato ordinato prete nel 1975 dal cardinale Giovanni Colombo (arcivescovo di Milano dal 1963 al 1979). Ha una laurea in Lettere conseguita alla Cattolica, ha ottenuto la licenza in teologia e poi il diploma in Scienze patristiche all’Istituto Patristico Augustinianum di Roma. Ha insegnato greco e patrologia per 20 anni nei seminari milanesi. Colto, preparato, nelle sue prediche usa spesso aneddoti, racconti, storie di vita e ha anche ripubblicato uno dei due libri scritti finora intitolato «E la farfalla volò» (edizioni Ancora) che contiene 52 apologhi, fiabe per bambini che raggiugono anche gli adulti.

Scola che ha chiesto di accelerare la nomina anche per consentire l’avvio dell’anno pastorale con l’arcivescovo già insediato, ha compiuto 75 anni il 7 novembre 2016 e ha già preparato il suo «buen retiro» in una parrocchia di Imberido, vicino a Lecco. Da Patriarca di Venezia - nominato il 5 gennaio 2002 - fu indicato il 28 giugno 2011 da Papa Benedetto XVI arcivescovo metropolita di Milano. Il 9 settembre prese possesso dell’arcidiocesi per procura e il 25 settembre 2011 fece il suo ingresso ufficiale in Diocesi accolto dall’arcivescovo emerito, il cardinale Dionigi Tettamanzi. Così come farà anche lui con il suo successore.

stefania.consenti@ilgiorno.net

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