Anis Amri ucciso a Sesto: l'arma usata contro poliziotto è la stessa di Berlino

La conferma della scientifica: l'arma che uccise l'autista polacco del camion della strage ai mercatini è la stessa con cui il tunisino ferì un agente di polizia a Sesto

La pistola usata da Anis Amri

La pistola usata da Anis Amri

Milano, 4 gennaio 2017 -  L'arma che uccise l'autista polacco del camion della strage di Berlino è la stessa con cui Anis Amri, l'attentatore, ferì un agente di polizia a Sesto San Giovanni. La conferma - rende noto la Polizia di Stato dal suo profilo Twitter - è arrivata dagli esami della Scientifica. Anis Amri, il tunisino ritenuto l'autore della strage ai mercati di Natale della capitale tedesca, ha trovato la morte a Sesto San Giovanni il 23 dicembre, durante un conflitto a fuoco con la polizia. La pistola "è una Erma Werke, calibro 22 long rifle fabbricata in Germania", ha spiegato il direttore della Quarta divisione del servizio di polizia Scientifica, Gianpaolo Zambonini.

Disposti dalla Dda di Milano, in collaborazione tra la Digos italiana e gli investigatori tedeschi, hanno riguardato la comparazione balistica dei bossoli. "La comparazione effettuata tra il bossolo esploso dall'arma utilizzata dal terrorista a Sesto e quello repertato dalla Polizia tedesca ha portato inequivocabilmente ad accertare che sono stati espulsi dalla stessa pistola - si legge in una nota della polizia - il proiettile estratto dalla spalla dell'agente italiano ferito non è, invece, utile per il confronto perché troppo danneggiato".

Il lavoro della polizia scientifica prosegue, dando seguito alla delega della Dda di Milano ed in stretta sinergia con gli investigatori della Digos del capoluogo lombardo, per accertare se l'arma sia stata utilizzata in altri episodi criminali, in Italia o altrove. Ieri la novità legata alle banconote: Amri non aveva in tasca un centinaio di euro, come si è appreso sulle prime, ma oltre mille euro. Contanti che, al vaglio dell'antiterrorismo, avrebbero generato un'importante pista investigativa (Leggi l'articolo). I soldi, tutti in tagli da 50 e 20 euro, si presume infatti siano stati prelevati da uno sportello Bancomat, da lui o da qualcuno per lui. Si tratta di un elemento in più che potrebbe aiutare a ricostruire i passaggi e gli eventuali contatti di Amri in Italia.

LA SALMA - Intanto, a distanza di quasi due settimane dalla morte di Amri, nessuno ha reclamato la salma, che è ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria di Monza per gli accertamenti perché le indagini non sono concluse. Da quanto si è saputo, infatti, la Procura di Monza, guidata dal procuratore Luisa Zanetti, dopo aver disposto l'autopsia che ha confermato che Amri è stato colpito da due proiettili, uno alla testa e uno al torace, è in attesa degli esiti degli esami tossicologici per chiarire se il terrorista abbia o meno fatto uso di droghe e di che tipo. «Io l'ho rinnegato e così tutta la famiglia - aveva detto la madre di Amri, intervistata all'indomani della sua uccisione - ma sono sicura che non lo ha fatto di sua volontà: era giovane, qualcuno lo ha spinto a compiere questa strage. Non so come hanno fatto ad indottrinarlo».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro