Benemerenze, Sala “congela” Poggi: "È l’ora di ripensare gli Ambrogini"

Il sindaco: il premio all’arrestato per droga? Non ho firmato ancora nulla

L'articolo de Il Giorno che ha sollevato il caso

L'articolo de Il Giorno che ha sollevato il caso

Milano, 19 novembre 2017 - Il sindaco Giuseppe Sala «congela» l’Ambrogino d’oro per Vladimiro Poggi, il giornalista arrestato per droga nel 2008 («io non ho ancora firmato nulla») e alla luce di questa vicenda punta a ripensare il metodo con cui vengono assegnate ogni anno le civiche benemerenze («è diventato merce di scambio della politica e questo non va bene»). Il primo cittadino risponde alle domande sul caso Poggi a margine della presentazione della candidatura a governatore lombardo di Giorgio Gori, ieri all’Auditorium di largo Mahler.

In cosa consiste il caso? Poggi, 43 anni, giornalista, mercoledì è stato indicato dalla Commissione per le civiche benemerenze del Comune tra le 15 medaglie d’oro da consegnare il 7 dicembre al Teatro Dal Verme. Ma nessuno dei membri della Commissione sapeva che Poggi, premiato per la trasmissione «Milano Trash» in onda su Telereporter, l’8 novembre del 2008 era stato arrestato dai Carabinieri di Rivergaro, mentre era alla guida della sua auto, perché in possesso di 7,5 grammi di cocaina. Il giornalista e allora assessore alla Sicurezza del Comune di Caorso era finito in manette con l’accusa di spaccio. Dopo due giorni nel carcere di Piacenza, Poggi era stato rilasciato, si era dimesso dal ruolo di assessore ed era tornato a fare il giornalista televisivo. Il 18 dicembre 2009, poi, il gip aveva disposto il «non luogo a procedere» per l’accusa di spaccio, ma Poggi era stato segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.

Alla luce di questa vicenda, è stato opportuno o no premiare Poggi con l’Ambrogino? «Io non ho ancora firmato nulla – precisa Sala –. Non perché sapessi di questa vicenda, ma per vari impegni. Ne parlerò con il presidente del Consiglio comunale (Lamberto Bertolè, ndr)». Secondo l’articolo 5 del Regolamento per le civiche benemerenze, Sala ha un diritto di veto («È facoltà del sindaco non accogliere una o più proposte dandone motivazione»). In attesa della decisione finale, Sala allarga il discorso: «Non è il momento delle polemiche, ma prima o poi bisognerà ripensare al tema degli Ambrogini che è sotto gli occhi di tutti da molti anni ed è diventato merce di scambio della politica. E questo non va bene». Una posizione condivisa da Bertolè: «Abbiamo tutti la responsabilità di tutelare questa benemerenza così amata dai milanesi. Al di là dei casi specifici, dopo l’8 dicembre dovremo pensare a nuove modalità di selezione e definizione delle future benemerenze. I tempi sono maturi per mettere al sicuro le civiche benemerenze da possibili cadute». Intanto il capogruppo Alessandro Morelli, colui che ha proposto Poggi per la civica benemerenza, precisa che prima della riunione di mercoledì non era a conoscenza dell’arresto di Poggi, l’hanno informato solo dopo la riunione e ne ha chiesto conto al giornalista, che gli ha assicurato che la vicenda si era risolta nel nulla. A posteriori, l’Ambrogino a Poggi è opportuno o no? «Ne parlerò con il presidente del Consiglio comunale, ma mi pare che la scelta sia stata corretta», commenta Morelli.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro