Aggressione in stazione Centrale, Hosni ha un vizio parziale di mente

La perizia parla di un "ritardo" nello sviluppo mentale, di un disturbo della personalità e del fatto che nel corso dell'aggressione era sotto l'effetto di cocaina

 Ismail Hosni, 20 anni (Newpress)

Ismail Hosni, 20 anni (Newpress)

Milano, 13 novembre 2017 - La capacità di intendere e di volere di Ismail Tommaso Hosni, il 20enne italo tunisino arrestato per avere aggredito con due coltelli due militari e un agente della Polfer alla stazione Centrale di Milano, lo scorso 18 maggio, "era grandemente scemata al momento del fatto".

Lo ha stabilito una perizia psichiatrica che era stata disposta dal gup Roberta Nunnari nel processo con rito abbreviato a carico del giovane, difeso dal legale Giusi Regina. Nella relazione, che valuta anche l'imputato come "capace di stare in giudizio", si parla di un "ritardo" nello sviluppo mentale di Hosni, di un disturbo della personalità, oltre al fatto che nel corso dell'aggressione era sotto l'effetto di cocaina, cosa che avrebbe influito sull'equilibrio psichico. Nel processo che riprenderà a fine mese il giovane è accusato di tentato omicidio, lesioni e resistenza, mentre è indagato per terrorismo internazionale in un altro filone perché aveva postato su Facebook video inneggianti all'Isis.

In sostanza, con il vizio parziale di mente riconosciuto nella perizia (disposta lo scorso 13 settembre) dello psichiatra nominato dal gup, il processo a carico del giovane potrebbe concludersi con una condanna a una pena "scontata" proprio sulla base della relazione che parla della capacità di intendere e di volere "grandemente scemata". Il legale del giovane, dopo aver presentato per due volte al gip in fase di indagini l'istanza per una perizia psichiatrica, l'aveva riproposta al gup come condizione del processo con rito abbreviato. E il giudice ha dato l'ok. Il legale di Hosni aveva chiesto l'accertamento peritale depositando relazioni mediche del carcere di San Vittore che, come chiarito dal difensore, parlavano appunto di un "ritardo mentale" del giovane. E il giudice nell'accogliere la richiesta l'aveva ritenuta fondata per una serie di elementi, tra cui la stessa documentazione medica del carcere, l'interrogatorio davanti al gip dopo l'arresto in cui era apparso confuso e anche il fatto che, quando venne portato a San Vittore, reagì mordendo uno degli operanti. Il processo in corso riguarda solo l'accoltellamento in relazione al quale sono stati contestati dal pm di Milano Maura Ripamonti la resistenza a pubblico ufficiale, il tentato omicidio per il ferimento di un poliziotto e un militare, le lesioni aggravate per l'aggressione dell'altro militare.

È ancora aperta, invece, l'indagine per terrorismo internazionale dei pm Alberto Nobili e Alessandro Gobbis che stanno indagando su possibili collegamenti di Hosni con reclutatori dell'Isis. Il giovane, infatti, aveva postato sul suo profilo Facebook video inneggianti il sedicente Stato islamico. "Ho rubato quei due coltelli - aveva detto Hosni dopo l'arresto - perché in stazione c'erano delle persone che volevano farmi del male, per difendermi, ricordo che ero in stazione ma non ricordo nulla dell'aggressione, quando mi sono svegliato avevo il sangue sulle mani. Quel giorno avevo assunto cocaina".

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