Per Sala un bilancio con monito: agenzia del farmaco, niente inciuci

Il sindaco e il suo primo anno: referendum Navigli a dicembre o gennaio

Giuseppe Sala è partito da lavoro e occupazione (Newpress)

Giuseppe Sala è partito da lavoro e occupazione (Newpress)

Milano, 22 giugno 2017 – La sfida che più lo preoccupa sembra essere quella per portare da Londra a Milano la sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), quella che più lo emoziona, come prevedibile, è la riapertura dei Navigli. Sul primo fronte il sindaco Giuseppe Sala spiega: «Per ottenere la sede di Ema stiamo lavorando molto seriamente. Non ho la più pallida idea di come andrà a finire. So che abbiamo lavorato bene». Poi, riprendendo le parole del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il primo cittadino fa sapere di sperare che «la scelta sia qualitativa e non rispondente a logiche compensative interne. Chiediamo – scandisce Sala – che non si aprano inciuci tra Paesi europei».

Sul secondo fronte, il sindaco conferma di voler lanciare un referendum sulla riapertura degli storici canali, lo calendarizza «tra dicembre o gennaio» ma, soprattutto, precisa che la Giunta di Palazzo Marino si assumerà preventivamente la responsabilitù di scegliere «tra le due ipotesi sul tavolo: la riapertura integrale dei Navigli o un progetto che garantisca la continuità idraulica tra la Martesana e la Darsena aprendo singoli tratti e creando i presupposti per una successiva riapertura» allargata.

Sulla scheda del referendum ci sarà una sola di queste due ipotesi con «l’indicazione di costi e tempi di realizzazione» in modo che «i milanesi possano scegliere». «Io sono di parte, avendo scritto un libro sulla riapertura dei Navigli» ammette, per l’appunto, Sala.

Due passaggi più coloriti degli altri del bilancio sul suo primo anno da sindaco tracciato dallo stesso Sala con una diretta Facebook durata 28 minuti. Un bilancio «senza pagelle né voti». Un bilancio nel quale il primo cittadino spiega di essere al lavoro «per una Milano più robusta, più solidale, più internazionale e con una visione di lungo termine».

Quanto alla città robusta, il riferimento è alla necessità e volontà di creare occupazione, come da mantra della campagna elettorale. Al capitolo «solidarietà», Sala rivendica «con orgoglio» la sua partecipazione alla marcia pro-migranti e con altrettanto orgoglio sottolinea che in corteo c’erano «100mila milanesi». Quindi sottolinea provvedimenti quali il bonus bebè e badanti. Sull’aumento delle tariffe dei centri estivi ammette che «anche il Comune deve far quadrare i conti» ma rivendica di averle abbassate per «chi ha poco o nulla». Sulle periferie, altro mantra della campagna elettorale, ripete: «Io non ho mai criticato nessun mio predecessore ma voglio che sia chiaro a tutti che negli ultimi 20, 30 anni non sono stati fatti investimenti significativi sull’edilizia residenziale popolare». E rivendica i 350 milioni di euro stanziati proprio per le case popolari».

Prioritario il tema della sicurezza, «un tema di sinistra» rimarca il primo cittadino con successivo riferimento ai 300 vigili di quartiere dislocati per la città. Altro tema caldo, quello degli affitti calmierati per giovani coppie e studenti. Quanto alla reputazione internazionale, Sala sottolinea il più 14,2% di turisti registrato a Milano nei primi 4 mesi del 2017 e sostiene che nell’anno in corso si possa «andare oltre gli 8 milioni di visitatori». Infine la visione di lungo periodo che passa da Ema, come detto, dalla riqualificazione degli scali ferroviari, con tanto di annuncio della firma, già oggi, dell’accordo di programma con Ferrovie e Regione, ma anche dalla mobilità: il sindaco si è scusato per i disagi arrecati dalla M4 sottolineando, però, quanto sarà preziosa, e ha ribadito il successo dello sharing: dal bike al car sharing. giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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