Voli ampliati a Bresso: la Regione tutelerà salute e sicurezza dei cittadini

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Roberto Maroni

Roberto Maroni

Milano, 12 febbraio 2017 - Buongiorno Maroni, Dall’1 Luglio 2016 in modo unilaterale e non in linea con gli accordi presi tra le parti in data 31 Luglio 2007 ha deciso di ampliare ai voli comunitari civili il piccolo campo volo di Bresso. Faccio presente che l’intera zona è tra le più popolose in Italia e che il campo volo è inserito all’interno di un grosso parco pubblico (il Parco Nord) Il rumore di tutti questi aerei toglie oltre al buon vivere dei residenti. Inoltre, il piccolo aeroporto di Bresso, non gode delle necessarie misure di sicurezza.  Sara, Bresso Gentile Sara, devo subito precisare che non ho preso alcuna decisione in merito all’ampliamento dell’aeroporto di Bresso ai voli comunitari civili, in quanto la Regione Lombardia non ha questo tipo di competenze. A luglio scorso l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha emanato un nuovo Regolamento che esplicita la possibilità di accogliere nello scalo di Bresso il traffico comunitario civile di Aviazione Generale e aerotaxi. Su richiesta degli Enti territoriali, che paventavano un possibile aumento dei voli a seguito dell’emanazione di questo nuovo Regolamento, il Prefetto di Milano ha acconsentito a convocare degli incontri sul tema; Regione Lombardia è tra i soggetti individuati per la partecipazione. Nell’ambito di questi incontri avremo modo di approfondire il tema e di capire, sulla base di dati reali sui voli, se esistono eventuali rischi e, nel caso, in maniera collegiale si valuterà come affrontarli.

La Regione, seppure nei limiti delle sue competenze, continuerà a prestare la necessaria attenzione a questo tema, continuando a monitorare gli sviluppi e a garantire che lo scalo di Bresso possa mantenere la sua operatività nel rispetto della salute dei cittadini che abitano nel suo intorno. Per quanto riguarda, infine, la possibilità di spostamento dell’aeroporto in un’altra zona, effettivamente in passato si era esplorata questa possibilità. Tuttavia, il Politecnico di Milano studiò il tema nel 2009 in uno specifico studio di pre-fattibilità tecnico-economica e ambientale, in cui escluse la ricollocazione dell’aeroporto in Provincia di Milano o in una fascia allargata di 5 miglia nautiche intorno alla Provincia stessa. Ciò fu dovuto soprattutto alla mancanza di aree idonee alla realizzazione di nuovi impianti a causa degli ostacoli presenti, ovvero dei numerosi spazi aerei controllati, parchi regionali e campi di volo già presenti sul territorio. Inviate le vostre domande a: chiediloamaroni@ilgiorno.it

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