Milano, 28 giugno 2014  Li avevamo visti sui tram “Carrelli” (Tre uomini e una gamba, Chiedimi se sono felice), nel carcere di San Vittore (Così e la vita), a un happy hour organizzato al Museo di Storia naturale (La banda dei Babbi Natale). Intanto, nei 17 anni passati dal loro primo film, Milano ha vissuto una trasformazione urbanistica dal centro alle periferie dotandosi di uno skyline nuovo di zecca. Proprio in alcuni degli scenari di ultima generazione Aldo Giovanni e Giacomo stanno girando in queste settimane “Il ricco, il povero e il maggiordomo”, il film targato Medusa in uscita a Natale: il primo ambientato a Eataly e nella rinnovata Porta Nuova.

Giacomo è un ricco e spregiudicato broker e dalle finestre a vista del suo ufficio di rappresentanza domina i nuovi grattacieli di Milano. Siamo al quindicesimo piano della Diamond Tower, nella “city” di Porta Nuova. Questo è il quartier generale del “ricco” che, per non farsi mancare nulla, vive in una villa con giardino e piscina poco fuori città (nella realtà a Imbersago – Lecco – e Belgirate – Verbano) e non disdegna qualche tiro con il driver al Golf Club (di Bogogno, Novara). Giovanni è il suo fido “maggiordomo”, con una passione per le arti marziali e la filosofia giapponese. Il “povero” è invece Aldo, un venditore abusivo che si aggira nei mercatini di Milano (vie Moretto da Brescia e via Mangiagalli, zona Lambrate). Durante una rocambolesca fuga dai vigili, Aldo verrà investito in auto da Giacomo e Giovanni.

Dall’incontro-scontro nasce la trama dell’ottavo film del trio comico, ancora una volta incentrato su Milano e sulle sue contraddizioni. Il fulcro della vicenda è Porta Nuova. Un pranzo al ristorante Alice dentro Eataly (l’ex teatro Smeraldo) ne fa il primo film girato nell’ultima creazione di Oscar Farinetti. I protagonisti girano per corso Como e piazza Gae Aulenti, si ritrovano in una pasticceria in piazza Ambrosoli (dietro corso Vercelli), all’oratorio di via San Marco e all’Officina Colombara di via Vigevano (Navigli).

«Abbiamo utilizzato la Milano sorta negli ultimi anni – osserva Giovanni Storti – ideale per dare l’idea del personaggio di Giacomo, in contrasto con la Milano dei quartieri popolari, due realtà tipiche della città. Per la casa dove Aldo vive insieme alla mamma (ndr Giuliana Lojodice) abbiamo scelto un appartamento di via Fratelli Bronzetti». Zona non proprio periferica ma che lo diventa, perché «si tratta di un appartamento popolare degli anni ’30. La ricerca delle location – spiega il regista Morgan Bertacca – non è stata pedissequa, ma finalizzata a ricreare l’atmosfera tipica dei film di Aldo, Giovanni e Giacomo, sospesi tra realtà e immaginazione».