Messina, 24 giugno 2014 - Terza giornata di crociera rossonera a bordo della Msc Splendida e a prendere la parola è Pazzini. La punta del Milan si ritroverà per la prima volta ad avere un tecnico che nella vita di calciatore ha ricoperto il suo stesso ruolo: "Spero che con Inzaghi possa scattare il feeling.  Non ci ho mai giocato insieme, ma ha la fama di essere sempre stato maniacale e attento al dettaglio. Sono carico in vista della prossima stagione. Quest'ultima per me non è stato facile. Aver ricoperto lo stesso ruolo può unirci. Lui era furbo, leggeva le azioni prima degli altri. Un attaccante furbo. Spero mi possa dare molti consigli", ha raccontato il Pazzo. Anche la punta ha qualcosa da recriminare riguardo questa ultima stagione: "Quando ho recuperato dall'infortunio speravo di poter giocare di più, ma così non è stato. Ora con il ginocchio non ho più problemi, voglio poter sfogare la mia voglia di scendere in campo".

Una delle cose che in pochi hanno capito è il perché Seedorf fosse tanto restio a schierare contemporaneamente Balotelli e Pazzini. Il presidente, i tifosi, molti chiedevano la coppia in campo: "Il fatto che i tifosi mi volessero in campo con Balotelli mi ha fatto piacere. È stato un gran segnale. Ma non tutti pensavano fosse la scelta migliore (il velato riferimento é a Seedorf ndr), peccato che non ci sia mai stata data l'opportunità dall'inizio. A Mario non piace giocare da prima punta, con me che sono un giocatore solito a fare i movimenti da prima punta potremmo fare bene". Così il Pazzo poi spiega cosa non ha funzionato nella gestione del tecnico olandese: "Sono accadute molte cose, ne sono uscite poche in realtà. Peccato che sia finita così. Ci sono stati problemi di rapporto con molte persone. Non è semplice devi gestire molte teste, senza risultati è stato tutto più difficile. Ma è inutile restare nel passato, dobbiamo voltare pagina e ricominciare. Da dove? Dal gruppo. Abbiamo finito con poca fiducia e poco ottimismo, ricominceremo con mil lavoro, la voglia e l'entusiasmo".

Non lo preoccupa il possibile approdo di alternative nel reparto avanzato. Si parla di Iturbe, si parla di Mandzukic, ma Pazzini non ha problemi a riguardo: "Nel Milan c'è sempre stata grande concorrenza. È normale. Ci sono sempre quattro o cinque attaccanti dai nomi caldi. Io sono sereno, sto veramente bene, il ginocchio è a posto e sono fiducioso. Arrivo da una stagione in cui ho giocato poco e voglio potermi ritagliare il mio spazio. Anche quando venivo impiegato poco ho sempre dato il massimo". Se Kakà fosse costretto a lasciare, per il rossonero si perderebbe un elemento importante della rosa: "lascerebbe un vuoto. Ma ho capito che non si può dare troppo peso ai giornali. Per ora resta". E sull'Italia? "

di Francesca Cozzi