Milano, 16 giugno 2014 - Facendo riferimento alle notizie della scorsa settimana in cui il cardinale Angelo Scola veniva collegato alle vicende oggetto delle indagini in corso a Venezia, al fine di consentire un giudizio più pacato e rispettoso della verità, il portavoce don Davide Milano rende noto che l'arcivescovo di Milano ed ex patriarca di Venezia non ha mai esercitato "pressioni" ne' "richieste indebite" per reperire le risorse necessarie alla Fondazione Studium Generale Marcianum.

"La Fondazione Studium Generale Marcianum - si spiega nella nota - è stata costituita nel dicembre 2007 ed è stata riconosciuta come persona giuridica di diritto privato nell'aprile 2008. La Fondazione e' stata promossa dal Patriarcato di Venezia come polo pedagogico, accademico e di ricerca aperto a tutta la societa' civile, inserendosi nella grande tradizione culturale e internazionale di Venezia. Alla luce di questo progetto, nella Fondazione si sono coinvolti da subito, come Fondatori e Sostenitori, soggetti pubblici e privati, locali e internazionali".

"I contributi economici - prosegue don Davide Milani -, compreso quello indicato dalla stampa, sono stati corrisposti in virtu' della qualifica di Fondatore o Sostenitore della Fondazione, secondo le previsioni dello statuto e dell'atto costitutivo. Tali contributi sono stati acquisiti, contabilizzati e utilizzati dalle competenti strutture della Fondazione secondo criteri di trasparenza e correttezza, in conformita' agli scopi istituzionali propri dell'ente".

"Il cardinale Scola - si conclude nella nota - non ha mai svolto pressioni di alcun tipo, esplicite o implicite, nelle vicende che hanno portato all'identificazione dei candidati e all'elezione dei Sindaci di Venezia" e "i fondi erogati dalla Legge speciale e dalla Regione Veneto dal 2004 per il restauro del Patriarchio (sede della procuratoria e della curia diocesana, abitazione del Patriarca e dei canonici) e del complesso del Longhena della "Basilica della Salute" (sede del Seminario e dello Studium Generale Marcianum) sono stati regolarmente approvati dalle istituzioni competenti e rigorosamente impiegati secondo le finalita' assegnate".

"E' intenzione del cardinale Scola - conclude la nota - tutelarsi legalmente nei confronti di chi continuasse a dare informazioni imprecise, scorrette o false. Una tutela necessaria perche' sia rispettata la verita' e perche' non sia disturbata la missione pastorale del cardinale Scola nella Chiesa di Milano".