Milano, 8 giugno 2014 - Questa mattina, in occasione della solennità di Pentecoste, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha presieduto alle ore 11.30, la Festa delle Genti nella parrocchia della Beata Vergine Addolorata in San Siro, uno dei quartieri di Milano con la maggiore presenza di migranti a Milano.

La messa delle 11.30 celebrata dal cardinale Scola è stata preceduta alle 11 da un corteo: centinaia di bambini dei diversi gruppi nazionali che compongono la popolazione delle parrocchie della zona, hanno sfilato da piazza Selinunte a piazza Esquilino.

Il cardinale Scola nella sua omelia ha spiegato il significato della Pentecoste "che contiene l’espressione dello spirito di Gesù risorto capace di costruire, da tante popoli e culture e lingue, la grande famiglia umana. Lo Spirito vince ogni divisione e confusione e ci fa tutti figli dell’unico Padre. Creando l’unità dei diversi nella storia e superando ogni rischio di confusione, la Pentecoste è l’alternativa a Babele".

Nasce da qui, "nell’invocazione allo Spirito Paraclito, che si fa vicino e che non ci lascerà più soli". Il pensiero del Cardinale è per i tanti problemi che i migranti vivono ogni giorno: "Ricordiamo i centocinquanta siriani che in queste ore sono ospitati da Caritas Ambrosiana a Casa Nazareth, non lontano da qui e alle migliaia che proprio ora stanno attraversando il canale di Sicilia in condizioni disumane, ma riflettiamo anche sul vostro inserimento a Milano, dove avete dovuto rincominciare, spesso senza l’appoggio delle comunità di origine, alle difficoltà del lavoro". E non dimentica l’Arcivescovo anche “i milanesi di sempre che hanno visto cambiare troppo velocemente il volto della città e che fanno però brillare la generosità e l’apertura. Per essere all’altezza della sua storia, questa Festa delle genti – suggerisce Scola –  deve trasformarsi nella Milano delle genti. Qui si fa la nuova Milano e la città, in questo, ha una grande responsabilità".

E, infine, dopo ancora tanti momenti suggestivi che accompagnano e animano la liturgia – graziosissime le giovani dello Sri Lanka che hanno danzato  all’offertorio – il grazie speciale dell’Arcivescovo è per don Giancarlo Quadri, da tredici anni responsabile dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti e popolarissimo tra i fedeli stranieri della Diocesi. “Lascia la responsabilità dell’Ufficio ma proseguirà il suo ministero a servizio degli italiani migranti in Belgio”, conclude il cardinale Scola.  Infatti dal 1 maggio don Quadri ha lasciato l’incarico di responsabile dell’Ufficio migranti della Diocesi a don Alberto Vitali.

Terminata la Messa con l’arcivescovo nella chiesa dell’Addolorata, il quartiere si è ritrovato di nuovo in piazza per un grande pranzo comunitario arricchito dai piatti tradizionali di diversi paesi del mondo con canti e danze. In serata alle 16.30 un momento di preghiera interconfessionale.  Nel pomeriggio anche la proclamazione dei tre vincitori del concorso di scrittura “Immicreando”, il premio ideato dall’Ufficio Migranti della Diocesi, dedicato ai racconti in lingua italiana, con per tema il cibo, composti da cittadini di origine straniera.

L’appuntamento di oggi è l’ultima tappa di una serie di momenti di carattere spirituale e culturale che si sono tenuti nelle scorse settimane con le comunità dei migranti nei diversi quartieri della città: i rosari celebrati in piazza dai fedeli latino-americani e filippini (piazza Velasquez, Brescia, Selinunte), la processione mariana nel decanato di San Siro e gli incontri sull’unità dei cristiani, l’inculturazione del Vangelo, la vocazione, il confronto tra la fede cristiana e le altre religioni.