Milano, 8 giugno 2014 - La procura di Milano sta ipotizzando di chiedere il giudizio immediato per l'ex Dc Gianstefano Frigerio, per l'ex funzionario Pci Primo Greganti, per l'ex senatore Pdl Luigi Grillo, per l'ex Udc-Ncd Sergio Cattozzo, per l'ex manager Expo Angelo Paris e per l'imprenditore Enrico Maltauro arrestati nell'inchiesta sulla "cupola degli appalti".

Da quanto è  trapelato, quindi,  per i sei arrestati si sta prospettando la richiesta di processo con rito immediato in relazione alle contestazioni per cui da un mese sono in carcere e che riguardano gli appalti Expo, Sogin e Citta' della salute. L'istanza e' al vaglio dei pm Claudio Gittardi e Antonio d'Alessio ai quali Maltauro, Paris e Cattozzo, con i loro interrogatori hanno confermato il quadro accusatorio e il 'sistema' di illegalita' ricostruito dalle indagini.

I pm, secondo quel che si e' saputo, devono solo avere qualche chiarimento e approfondire alcuni aspetti di contorno in relazione alle gare 'pilotate' in cambio denaro versato o promesso come per il polo sanitario ancora da costruire a Sesto San Giovanni e su cui Maltauro, per esempio, ha confermato ampiamente: ha raccontato a inquirenti e investigatori che l'accordo era il versamento di una mazzetta del valore dell'1 per cento dell'appalto in caso di aggiudicazione. E proprio per completare il mosaico e chiudere con i riscontri i pm la prossima settimana interrogheranno ancora Cattozzo e stanno anche valutando di convocare alcuni imprenditori indagati. Dopo di che, al termine delle loro ulteriori verifiche e salvo imprevisti, i pm (hanno tempo 180 giorni dagli arresti) dovrebbero depositare la richiesta di processo con rito immediato.

 

SALA: "NO SEGNALI CHE CUPOLA STESSE TIRANDO DENTRO PARIS" -  "Nessuno aveva segnali che questa cupoletta di pensionati da prima repubblica stesse tirando dentro Angelo Paris". E' quanto ha detto
Giuseppe Sala, il commissario unico di Expo, a proposito dell'ex manager in carcere da un mese per l'inchiesta sulla presunta "cupola degli appalti". Sala, intervistato da Lucia Annunziata su Rai 3, ha spiegato di non aver avuto segnali fino a tre settimana prima degli arresti quando Paris gli disse che voleva partecipare al bando pubblico di Ilspa, Infrastrutture Lombarde - l'ex dg Antonio Rognoni era stato arrestato - per "il suo futuro" professionale. "Mi disse che in quel momento aveva buoni appoggi politici, a destra e a sinistra e anche di persone vicine a Berlusconi". "Quando un mio collaboratore mette tra me e lui un politico - ha sottolineato Sala - c'e' qualcosa che non va" ma che ci fossero illeciti non e' stato mai sospettato. Sala ha ripetuto che "questa cupola di pensionati della prima repubblica ha preso l'anello debole della catena e l'ha circuito", ma non sono stati girati soldi verso la struttura.

Poi, ha proseguito: "Chiunque mi conosce sa senza timore di smentita che sono incorruttibile. Per questo non mi si sono mai avvicinati e mai mi avvicineranno. Una cupoletta di pensionati della Prima Repubblica ha circuito l'anello debole della catena". E riguardo Cantone: "Vedo assolutamente di buon occhio che gli vengano dati poteri veri". Poi, su Renzi: "Mi ha rinnovato la fiducia e la determinazione ad andare avanti".

 

SALA: "MALTAURO SORVEGLIATA SPECIALE" - Come una "sorvegliata speciale": così va trattata d'ora in poi l'azienda Maltauro secondo Giuseppe Sala. "Ci vuole una vigilanza specifica, una contabilità separata e controlli separati e al primo segnale si deve poter essere nelle condizioni di poter toglierle i lavori. Questo è ciò che va fatto per arrivare a maggio 2015". "Abbiamo bisogno di supporti normativi per arrivare in tempo" ha inoltre spiegato Sala. Su Maltauro ha poi confessato di provar "grande disagio per il fatto che continui a lavorare da noi ma io non posso, se non ho un atto, sbatterla fuori. Mi auguro che venerdì Cantone sia messo in condizione di fare e io nelle condizioni di separare ciò che funziona da ciò che non funziona". Commentando i malumori del sindaco Giuliano Pisapia in merito, "lui fa un richiamo che anche io farei al suo posto, io però, nella mia posizione, senza atti, non posso fare nulla".

 

LA 'CUPOLA DEGLI APPALTI' - In Lombardia, infatti, secondo i pm milanesi,  si sarebbe creata una “cupola per condizionare” gli appalti, alcuni di questi relativi ad Expo. Questa “cupola” avrebbe promesso "avanzamenti di carriera" a manager e pubblici ufficiali grazie a “protezioni politiche”. Il pm Antonio D’Alessio ha parlato di una associazione che aveva la “capacita’ di avere ramificazioni in diversi settori dell’alta amministrazione, nonche’ appoggi e agganci di carattere politico istituzionale che hanno assicurato la possibilita’ di avvicinare con successo pubblici ufficiali”. Sempre stando alla ricostruzione di D’Alessio, quando c’era una procedura di gara, l’associazione “interveniva cercando di avvicinare il pubblico ufficiale competente usando gli agganci che aveva anche in ambito politico”.